TESTO Il regno di Dio e' gia' presente
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Sabato della II settimana di Avvento (10/12/2005)
Vangelo: Mt 17,10-13
Ancora un pretesto per misconoscere la venuta del Messia. «Prima deve venire Elia» - asserivano gli scribi, fidandosi delle loro fasulle interpretazioni della scrittura. «Elia è già venuto» - dice Gesù. Quanto è difficile leggere e interpretare i segni di Dio! Quanto sono diversi dalle nostre aspettative! Chissà quale spettacolo si attendevano gli scribi; certo non potevano immaginare, con le loro frenesie di grandezza, che colui che era l'atteso delle genti, si manifestasse con tanta umiltà e tanta modestia. Tanto meno potevano tollerare che la venuta del Messia, potesse significare lo sgretolamento del loro potere. Per questo prima la voce di Giovanni Battista e poi quella dello stesso Cristo, saranno come una voce nel deserto. Li scandalizza l'austerità del precursore, ancor più li sconvolgerà l'annuncio messianico delle beatitudini e del perdono. Gli stessi apostoli non resistono alla tentazione di ritenere assurdo che il loro maestro e messia, capace di prodigi di ogni genere, dovesse soffrire a causa dei suoi avversari. Ancora oggi è incomprensibile a molti che l'avvento del Regno debba realizzarsi attraverso il martirio e la croce. Quell'evento è ancora motivo di scandalo, uno scandalo che trova le sue migliori giustificazioni proprio dinanzi agli eventi più tragici della storia, quando la violenza e la prepotenza degli uomini sembrano prendere il sopravvento sulla bontà e sulla pazienza di Dio. Allo scandalo della croce qualcuno oggi vorrebbe aggiungere lo scandalo del presepio!