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TESTO Mio discepolo

don Roberto Seregni   Home Page

XXIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (04/09/2022)

Vangelo: Lc 14,25-33 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 14,25-33

In quel tempo, 25una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro: 26«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. 27Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.

28Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? 29Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, 30dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”. 31Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? 32Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace. 33Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.

Leggendo questa meravigliosa pagina di Luca, mi è venuto spontaneo pensare a Rosa. La conosco fin dai primi anni di missione in terra peruviana, da sempre mi ha colpito il suo sorriso sincero, la sua gentilezza e la sua passione per l'arte incaica. In piena pandemia uscí miracolosamente viva da una difficile operazione al cuore. Lei dice di essere rinata, Dio le ha donato una seconda possibilità per mettere ordine nella sua vita. Cosí, dopo una lunga riabilitazione, si è messa al servizio dei piú poveri. Va a visitare chi non puó uscire di casa, accompagna all'ospedale gli anziani che vivono soli, aiuta alcuni vicini analfabeti a districarsi nei labirinti della burocrazia peruviana e chissà quante altre cose che ancora non mi ha raccontato...

Qualche settimana fa mi confidó che, nelle sue preghiere, stava chiedendo a Gesù che la aiutasse a comprare un paio di scarpe invernali per una nonnina che le avevo chiesto di aiutare. Non le usciva dalla testa l'immagine dell'anziana che gironzolava per casa con un paio di sandali estivi e i piedi avvolti in sacchetti di plastica per difendersi dal dall'inverno umido e freddo di Lima. Finché, una mattina, mentre usciva per andare a fare la spesa, trovo una banconota a pochi passi dalla fermata del bus. Nonostante la situazione economica di Rosa sia molto precaria, non dubitò nemmeno un instante: la provvidenza - cosí mi disse - le aveva inviato quel denaro con uno scopo ben preciso. In meno di mezz'ora la nonnina aveva le ali ai piedi. La provvidenza, e un angelo dal sorriso sincero, le avevano recapitato un paio di scarpe ben imbottite e molto comode.

Penso che questo sia il commento piú bello a quello che Gesù ci ha detto oggi nel Vangelo. Ripenso a Rosa e a tanti fratelli e sorelle che con la loro vita profumata di Vangelo mi hanno aiutato a capire le parole del Maestro: “Chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo”.

don Roberto Seregni

 

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