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TESTO Il potere dei piccoli

don Michele Cerutti

Domenica che precede il martirio di S. Giovanni il Precursore (Anno C) (28/08/2022)

Vangelo: Mt 18,1-10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 18,1-10

1In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». 2Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro 3e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. 4Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. 5E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.

6Chi invece scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare. 7Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che vengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale viene lo scandalo!

8Se la tua mano o il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo e gettalo via da te. È meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, anziché con due mani o due piedi essere gettato nel fuoco eterno. 9E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te. È meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna del fuoco.

10Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.

“Duri di coccio” questi discepoli che sono con Gesù. Il Maestro continua a comunicare loro gli eventi della Passione prossima a manifestarsi con la conseguente Resurrezione e gli apostoli si preoccupano di sapere: “Chi dunque è il più grande nel Regno dei Cieli?”.
Quell'espressione, “dunque”, ci dice che la domanda deve essere stata insistente e posta in tanti momenti.
Noi sappiamo non essere la prima volta. I due fratelli Boanerghes, Giacomo e Giovanni, spingono perfino la madre per estorcere da Gesù un posto importante nel Regno che Lui stesso annunzia.
Per lo sconcerto che li abitava, quando la prima volta, il Maestro aveva annunciato la Morte e Risurrezione, Lui stesso li aveva condotti su un monte e si era trasfigurato.
Questa volta vuole rispondere all'interrogativo che, ciclicamente ritorna sulla bocca degli apostoli, chiedendo la collaborazione dei piccoli ovvero di coloro che non hanno pretese, ma vivono con libertà le loro relazioni.
Gesù vuole spostare l'attenzione non sul facile rampantismo sul primo posto a tutti i costi, ma rimanda alla responsabilità nei confronti dei più piccoli.
Certo l'attenzione si sposta sui gravi scandali che negli ultimi anni stanno attraversando la Chiesa e che non possiamo negare sono causa di vergogna e di dolore perché a volte non si è stati in grado di contrastare efficacemente il fenomeno della pedofilia o dell'abuso dei più indifesi.
Gli scandali di cui parla il Vangelo considera anche tutte quelle volte che come comunità offriamo scandalo a coloro che vivono in ricerca di un senso in mezzo alle turbolenze della vita.
Nelle parrocchie diveniamo scandalo quando ci dividiamo e poi più il tema della divisione è su sciocchezze più creiamo spaccature e non siamo credibili.
Mi è capitato in una realtà arrabbiarsi per chi doveva distribuire i libretti chiesa. Un sacerdote in un incontro affermava come un diacono entrasse in combutta con un aspirante allo stesso ministero e che il parroco avesse deciso di metterli in servizio in momenti diversi per impedire che si incrociassero in sacrestia.
Da tutto ciò si comprende bene quando Gesù avverte che c'è una responsabilità grande da assolvere già su questa terra e che siamo chiamati a viverla in profondità per non essere causa di scandalo a tutti quei piccoli che sono coloro che vogliono avvicinarsi per chiedere luce nel loro cammino e vogliono trovare in noi testimoni coraggiosi.
Il mondo non ha bisogno di prime donne le può trovare altrove a noi chiede percorsi diversi e chiede gente responsabile.
Una responsabilità a cui siamo chiamati a rispondere perché questa, come ci dice il Vangelo oggi, ci è consegnata da Gesù stesso e a Lui dovremo rendere conto.

 

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