TESTO Commento su Giovanni 14,15-16.23-26
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Pentecoste (Anno C) - Messa del Giorno (05/06/2022)
Vangelo: Gv 14,15-16.23-26
«15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre»,
23Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
25Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. 26Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
Bambini carissimi, oggi io sono vestito di rosso, perché? Che festa è oggi?
Oggi celebriamo la Solennità della Pentecoste. Qualcuno sa il significato di questa parola?
Pentecoste in greco significa cinquantesimo: oggi cioè sono 50 giorni da quando abbiamo celebrato la Pasqua. In questo giorno viene donato agli Apostoli lo Spirito Santo, in questo giorno nasce la Chiesa. Chi è lo Spirito Santo? È lo stesso Spirito di Gesù, è la vita stessa di Dio, è la terza persona della Trinità, dunque è Dio.
Come fanno gli Apostoli ad accorgersi di aver ricevuto lo Spirito Santo? Abbiamo letto nella prima lettura, tratta dagli Atti degli Apostoli, come lo Spirito Santo è sceso su di loro sotto forma di lingue di fuoco. Così si spiega il colore rosso del mio vestito per la Messa che si chiama “pianeta”. Da quel momento gli Apostoli non sono più gli stessi. Tutti capiscono il loro linguaggio, non c'è bisogno di interpreti.
È come se voi andaste in Cina e all'improvviso diventate capaci di farvi capire dai
cinesi. Che meraviglia!
Gli Apostoli prima paurosi, ora sono in grado di affrontare tutte le persecuzioni e di portare
l'annuncio della Resurrezione di Gesù a tutti.
Lo Spirito Santo è anche raffigurato e paragonato al vento. Potete voi vedere il vento? No, ma potete vedere gli effetti del vento: gli alberi che oscillano, le foglie che cadono, i capelli che volano.
Abbiamo detto che in questo giorno nasce la Chiesa, ma che significa? La Chiesa siamo noi, siamo noi che crediamo in Gesù e ci crediamo grazie agli Apostoli che hanno visto con i loro occhi e testimoniato con la loro vita che Gesù è Risorto. Se non fosse stato vero che Gesù è Risorto perché avrebbero dovuto inventarselo? Non era certo conveniente dire che Gesù era risorto perché invece di onori e premi hanno dovuto subire il martirio, cioè sono morti proprio per aver detto che Gesù era risorto.
Prima che scendesse lo Spirito Santo gli Apostoli avevano una fede inoperosa, diremmo morta, senza vita. Avete mai visto un palloncino sgonfio? Non serve a niente. Quando è pieno di aria vola in alto, eppure l'aria non si vede ma c'è, altrimenti non si spiega il suo volare. Così siamo noi. Quando lo Spirito di Dio entra in noi, voliamo, cioè siamo capaci di superare noi stessi con tutte le nostre paure.
Lo Spirito Santo è chiamato da Gesù Paraclito. Questa parola greca significa colui che sta presso di noi. Lo Spirito Santo cioè è sempre al nostro fianco, non siamo mai soli. Gesù ci dice che lo Spirito Santo ci insegnerà ogni cosa e ci ricorderà tutto quello che Lui ha detto. Insegnare vuol dire lasciare un segno e anche segnare dentro. Un bravo insegnante lascia un segno positivo in noi, ma un cattivo insegnante ci può ferire seriamente. Lo Spirito Santo ci lascia tanti segni perché si fa sentire se lo ascoltiamo. Per esempio: Se sto mangiando e mi sono riempito il piatto con troppo cibo per la mia golosità, lo Spirito Santo mi dice: “per favore diminuisci la tua porzione e dà un po' di quello che hai nel piatto, prima di toccarlo, a tuo fratello”; oppure, se sto per strada e vedo una signora affaticata a portare le buste della spesa, senza che me lo chieda, mi avvicino e la aiuto a portarle; quando torno da scuola vado subito a salutare la mamma prima di accendere la tv o il computer e le chiedo come posso esserle utile.
Insomma, se sto attento alla voce dello Spirito che mi parla attraverso la mia coscienza so sempre e ho anche la forza di fare quello che Dio vuole da me e allora la gioia è assicurata.
Lo Spirito Santo mi insegna a parlare, a relazionarmi con gli altri, a giocare, a scherzare. Lo Spirito Santo è come un suggeritore ad una interrogazione, è sempre pronto a intervenire e a farti capire ciò che è meglio per te. Che bel dono che abbiamo ricevuto! Lo Spirito Santo poi ci ricorda le parole di Gesù. Ricordare propriamente significa portare di nuovo al cuore. Noi infatti ci ricordiamo ciò che amiamo.
Facciamo il proposito per questa settimana di ascoltare la Sua voce e diciamogli:
“Spirito Santo, Spirito d'amore, vieni potentemente su di me. Fa' che io ascolti la tua voce e possa così far conoscere ai miei amici, parenti e conoscenti quanto è bello vivere in comunione con te. Vieni Santo Spirito, vieni per Maria”.
Commento a cura di Tiziana Mazzei