TESTO Commento su Gv 15,5-8
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Mercoledì della V settimana di Pasqua (18/05/2022)
Vangelo: Gv 15,1-8
«Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. 6Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. 7Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. 8In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli»
Gv 15,5-8
Come vivere questa Parola?
La sera della Pasqua di quest'anno, la RAI ci ha regalato un video emozionante: per cinquanta minuti abbiamo potuto vivere un tempo contemplativo durante il quale Papa Francesco ci ha rivelato, con tono discreto e parole semplici, il suo modo di accostarsi al Vangelo. Ci ha insegnato un metodo semplice, quotidiano e ci ha detto: “Continuo a consigliare il contatto giornaliero con il Vangelo perché se tu non hai contatto giornaliero con la persona amata, difficilmente potrai amare... L'amore è il contatto continuo, è il parlare continuo, è ascoltare l'altro, guardarlo. L'amore è condividere”. E' stata una risposta - quella della contemplazione - alla tirannia del tempo, della fretta, della smemoratezza, della cultura dell'indifferenza e della sintassi semplificata che regola le nostre vite e che spesso mortifica la verità. È come se il Papa ci prendesse per mano e ci accompagnasse in un viaggio verso la verità dell'incontro”.
Atmosfera di tale contemplazione sono stati pure i capolavori artistici che scorrevano sul video senza disturbare e la scelta di una musica adatta ai vari personaggi evangelici che venivano presentati. Anche questo è stato un elemento non verbale a creare l'ambiente della preghiera personale. Insomma, è stata una lectio divina unica ed esemplare. Un dono Pasquale che possiamo farci quando lo desideriamo.
O Padre, che ci hai ridonato come cibo spirituale il sacramento di salvezza del tuo Figlio a te offerto in rendimento di grazie, confermaci con questo dono di forza e di gioia, perché possiamo servirti sempre più in santità di vitae sperimentare ancora nuovi benefici. Per Cristo nostro Signore. (Preghiera dopo la comunione)
La voce di Papa Francesco
“Il Signore ci dice: “La vita cristiana è rimanere in me. E questo rimanere non è un rimanere passivo, un addormentarsi nel Signore: questo sarebbe forse un “sonno beatifico”, ma non è questo. Questo rimanere è un rimanere attivo, e anche è un rimanere reciproco. Perché? Perché Lui dice: «Rimanete in me e io in voi». Anche Lui rimane in noi, non solo noi in Lui. È un rimanere reciproco. In un'altra parte dice: Io e il Padre «verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui». Questo è un mistero, ma un mistero di vita, un mistero bellissimo. Questo rimanere reciproco. Anche con l'esempio dei tralci: è vero, i tralci senza la vite non possono fare nulla perché non arriva la linfa, hanno bisogno della linfa per crescere e per dar frutto; ma anche l'albero, la vite ha bisogno dei tralci, perché i frutti non vengono attaccati all'albero, alla vite”.
Sr Graziella Curti FMA - vicaria.bonvesin@gmail.com