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TESTO Commento su Giovanni 13,31-35

padre Paul Devreux

V Domenica di Pasqua (Anno C) (15/05/2022)

Vangelo: Gv 13,31-35 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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31Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. 32Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. 33Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire. 34Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. 35Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo]
Parliamone di Giuda. E' uno che ha lasciato tutto per seguire Gesù, è stato nominato economo della comunità e, insieme agli altri è andato a predicare il regno di Dio con entusiasmo; regno di pace e di giustizia. Ma per lui era scontato che per riuscirci bisognava andare a Gerusalemme per prendere il potere con la forza e poi cacciare i romani.
Quando Gesù a cominciato a parlare della sua morte a Gerusalemme, Giuda è il primo che ha capito che Gesù non avrebbe mai preso il potere. Quando ha constatato che Gesù sfuggiva le occasioni che ha avuto di manipolare la folla per organizzare una rivolta, si è sentito tradito. Ma siccome era una persona seria, non si è accontentato di lasciare il gruppo per tornare a casa deluso. Ha voluto consegnare Gesù all'autorità, perché tutti vedessero che era un inconcludente.
Il Vangelo di oggi si svolge nell'ultima cena, e Giuda sta facendo il doppio gioco in attesa del momento propizio per consegnarlo. Forse ha paura di essere smascherato, ed è esattamente quello che succede. Mettiamoci nei suoi panni; Giuda pensa che ora farà la fine del topo. Invece succede l'inaspettato. Gesù, che parla del tradimento, e soffre per non essere riuscito a fare capire a Giuda il suo progetto di mondo nuovo, sta male, anche perché è preoccupato per Giuda; ma invece di arrabbiarsi, gli tende la mano, dandogli l'opportunità di uscire, senza che gli altri gli saltino addosso. Primo grande segno della sua passione per l'uomo.

Gesù disse: «Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Glorificato significa che è diventato una cosa importante, che ha il suo peso. Cosa significa in questo caso? Che alle parole di Gesù, che invita ad amare, seguono i fatti. Gesù ha appena amato Giuda, pur sapendone le conseguenze. Le sue non sono più solo belle parole o propositi. Ora con la Passione, dimostrerà quanto è grande l'amore di Dio per l'uomo, capace di amare anche il nemico.

Figlioli, ancora per poco sono con voi.
Gesù sta dando il suo testamento, le sue ultime parole, perché sa benissimo quello che sta per succedere.

Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato Giuda!

Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».
Il discorso è molto serio. Amare chi mi ama è normale, ma amare Giuda no. Come posso riuscirci? Solo se intravedo che Giuda sono anche io. Se riesco a vedere, per grazia ricevuta, quanto sono amato e perdonato anche io.
Quando succede questo divento subito più comprensivo e smetto di giudicare. E' l'esperienza che ha fatto Pietro, dopo il suo rinnegamento. Più mi scopro amato, più mi innamoro di questo Dio, più desidero vivere in comunione con lui, amando, e provando a capire le ragioni dell'altro.

Buona domenica.

 

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