TESTO Commento su Giovanni 13,31-35
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V Domenica di Pasqua (Anno C) (15/05/2022)
Vangelo: Gv 13,31-35
31Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. 32Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. 33Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire. 34Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. 35Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».
Bambini mi sapete dire come posso riconoscere un poliziotto?
(Accetta tutte le risposte che ti offrono).
Un poliziotto noi lo riconosciamo dalla divisa che porta e dalle armi che tiene in mano.
Così pure noi riconosciamo che uno è dottore quando indossa il camice bianco e riconosciamo che uno fa lo spazzino quando lo vediamo con la tuta arancione fosforescente e una scopa in mano.
Insomma per riconoscere il ruolo di una persona ci sono dei segni inconfondibili.
Oggi Gesù ci rivela un segno infallibile per capire se uno è veramente credente, veramente cristiano: se ama! cioè se agisce verso gli altri con gesti che dimostrano la sua dedizione, il suo dimenticarsi per pensare al bene del prossimo.
Agli inizi della Chiesa, circa 2000 anni fa, quando ancora il cristianesimo non era la religione del popolo romano, un centurione (soldato romano) riusciva a catturare tanti cristiani e a portarli al martirio, con lo stupore di tutti. Gli domandavano come facesse a riconoscere i cristiani dagli altri, dal momento che si vestono come tutti. La sua risposta fu: “E' molto semplice, io vado per le strade, nelle piazze, al mercato etc...e quando vedo delle persone che trattano tutti gentilmente, che non dicono volgarità, che pazientano in ogni circostanza avversa, che rispondono bene anche a chi è intenzionato a fargli del male, stai tranquillo, che sono cristiani”.
Il cristiano dunque si differenzia dagli altri per il suo comportamento davvero sorprendente.
Se questo centurione romano ritornasse oggi tra noi potrebbe ancora riconoscere chi è cristiano?
Nell'arco della storia della Chiesa ci sono stati innumerevoli santi di tutte le età, condizioni di vita, nazionalità; avevano una cosa in comune: amavano Gesù e trovavano tanti modi creativi per amarLo nelle persone con le quali vivevano o venivano a contatto.
Oggi vi voglio parlare di un ragazzo che può essere per noi un esempio. Si chiamava Faustino Perez-Manglano Magro, ed era nato in Spagna. Faustino era un bambino gioioso, guardava tutto con positività, amava lo sport, soprattutto il nuoto e il calcio, tifava per il Barcellona, era affascinato dalla montagna, leggeva romanzi, gli piaceva inventare giochi con i suoi cuginetti. Tutto faceva con il sorriso sulle labbra e tutto viveva con una innocente e tenera meraviglia. A tredici anni, durante un ritiro aveva scritto così nel suo diario:
“Ho deciso di vivere l'ascesi del sì: dire di sì a tutto ciò che è buono”.
Che bell'insegnamento!!!
Impariamo da Faustino e da tanti altri santi alcuni comportamenti che possiamo imitare: fare i complimenti a mamma o a papà quando cucinano qualcosa che ci piace; cercare di osservare se c'è bisogno del mio aiuto in casa ad esempio per apparecchiare o sparecchiare la tavola, buttare l'immondizia, riempire la caraffa dell'acqua, imboccare il nonno, etc... aiutare a fare i compiti a chi manifesta difficoltà, parlare con un compagno che vediamo sempre da solo, saper ringraziare quando riceviamo qualunque dono o aiuto, saper chiedere scusa quando ci accorgiamo di sbagliare etc..
Quanto sarebbe diversa la vita in casa, a scuola e nei posti di ritrovo qualora ci impegnassimo tutti in questa direzione.
Ognuno di noi può fare la differenza. Se c'è la guerra nel mondo è perché c'è la guerra in tante famiglie e tra tante persone.
Il comandamento nuovo di Gesù non solo ci dice cosa dobbiamo fare ma ci dà anche la capacità e la forza di vivere l'amore.
San Giovanni Bosco, sacerdote e grande educatore dei giovani ci offre la sua “semplice ricetta per diventare santi:
“Sii sempre allegro, fai bene i tuoi doveri di studio e di pietà, aiuta i tuoi compagni”.
Oggi in questa santa Messa rivolgiamoci a Gesù con queste parole: “grazie Gesù per averci dato questo comandamento dell'amore e ancora di più grazie perché mi vuoi dare anche la forza di viverlo. Con il tuo aiuto anche io voglio scegliere ciò che è buono e che piace a te”.
Commento a cura di Tiziana Mazzei