TESTO Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza (223)
don Remigio Menegatti Parrocchia di Illasi
II Domenica di Avvento (Anno B) (04/12/2005)
Vangelo: Mc 1,1-8
1Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
2Come sta scritto nel profeta Isaia:
Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli preparerà la tua via.
3Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri,
4vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. 5Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 6Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. 7E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
Per comprendere la Parola di Dio alcune sottolineature
La prima lettura (Is 40, 1-5.9-11) può essere una risposta all'invocazione espressa domenica scorsa: Dio affida al profeta l'incarico di consolare il suo popolo, annunciando la fine della schiavitù e il ritorno nella terra dei padri. Sarà come un secondo esodo e manifesterà la fedeltà di Dio alla sua promessa. In questo nuovo evento assume un ruolo importante il messaggero, invitato a salire in alto, così che tutti lo possano ascoltare. Il ruolo del messaggero è ripreso anche nel brano del vangelo (Mc 1, 1-18) dove le prime righe del racconto di Marco parlano del Battista, l'uomo inviato da Dio chiede di preparare le strade per un nuovo ritorno: non più dalla schiavitù di Babilonia, quanto invece dal peccato. Non si tratta di tornare nella terra promessa, bensì di accogliere il Messia che Dio incarica per ravvivare nel popolo la fede nelle sue promesse. L'arando invita alla conversione con il battesimo di acqua perché il popolo accolga il Salvatore che porta con sé il battesimo di Spirito santo.
Salmo 84
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annunzia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli.
La sua salvezza è vicina a chi lo teme
e la sua gloria abiterà la nostra terra.
Misericordia e verità s'incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
La verità germoglierà dalla terra
e la giustizia si affaccerà dal cielo.
Quando il Signore elargirà il suo bene,
la nostra terra darà il suo frutto.
Davanti a lui camminerà la giustizia
e sulla via dei suoi passi la salvezza.
Il salmo che preghiamo in questa domenica diventa come una risposta all'annuncio della salvezza che Isaia proclama per la gioia del popolo che è schiavo, lontano da Dio.
Chi ha ascoltato il messaggio di Dio è chiamato a condividerlo con tutti, annunciandolo a quanti incontra. Si tratta di andare verso chi si trova nella sofferenza e attende un motivo di speranza e di gioia.
Dio annunzia la pace, ovvero la riconciliazione, liberazione dal male del peccato. Il Signore è disponibile a usare pazienza e mostrare la verità del suo amore. Dio manifesta un volto di tenerezza verso il popolo che si è scelto
L'uomo è stimolato ad accogliere il seme della misericordia di Dio e diventare terreno fertile, così che possa germogliare e poi maturare il frutto della giustizia, intesa come fedeltà all'alleanza con Dio.
Un commento per ragazzi
Quando c'è da comunicare una brutta notizia risulta sempre difficile trovare le parole adeguate. Sia che si tratti di qualcosa che abbiamo commesso noi, come un brutto voto a scuola o un guaio combinato in casa, sia che ci troviamo ad essere solo testimoni di un fatto accaduto ad altri, comunque non è mai facile parlarne.
Ben diverso è quando si ha qualcosa di bello da dire, quando il messaggio che comunichiamo porta gioia in chi la ascolta. Già la nostra allegria e vivacità fanno intuire il contenuto della notizia, prima ancora di aprir bocca.
Già Isaia e gli altri profeti parlavano del Messia; a Giovanni è affidato un compito facile: annunciare che il Messia, da tempo desiderato e invocato, è vicino, è presente. L'attesa è finita; giunge il "forte" che vince l'avversario, e libera quanti si lasciano coinvolgere in questa storia. Si tratta della vicenda più grande che possa essere vissuta: la storia "della salvezza". La storia che vede schierato a fianco dell'uomo Dio stesso.
Una storia in cui non è possibile restare soltanto spettatori. Non si tratta di un favola, del tipo "C'era una volta, tanto tempo fa...", favola che fa sognare. È una vicenda vera, ma non passata, chiusa, definitivamente tramonta, relegata ai libri che usiamo a scuola. È una storia che ci può e ci deve coinvolgere, perché Dio non ha smesso di salvarci. Ha liberato "i nostri padri", che dovevano preparare strade per attraversare il deserto e tornare in Palestina, ma non solo loro. Ha salvato chi sulle sponde del Giordano ascoltava un uomo "vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi", un uomo che viveva poi come tante altre persone in quelle zone inospitali, che forse era stato
educato presso i monaci di Qumran, dove aveva appreso il rito penitenziale del battesimo. Dio ha salvato tutti questi, ma anche noi con loro. Giovanni appare un originale, strambo, incapace di ispirare fiducia, se non fosse che una bella notizia siamo disposti ad ascoltarla sempre, chiunque ce la porti. In realtà si tratta di un uomo eccezionale: "il più grande tra i nati di donna" lo definisce Gesù. E se lo dice lui, possiamo stare certi che non è proprio uno qualsiasi.
Una volta che riceviamo questa notizia speciale siamo chiamati a farla girare, perché è attuale, è di adesso, per l'inizio del terzo millennio. Una notizia che infonde speranza e fa incontrare la Speranza che ha un volto preciso e un nome conosciuto: Gesù, il falegname di Nazaret, predicatore per le strade della Palestina, morto e risorto. È lui il Messia, che tanti attendono per trovare veri motivi di gioia. Un Messia che non è come altri prima di lui: uomini speciali, re forse, profeti, guide del popolo... ma sempre e solo uomini.
Si tratta di un Messia superiore a tutti: è il Figlio di Dio che diventa uomo tra noi per farci conoscere il Padre e donarci la sua vita divina per farci diventare suoi figli. Una notizia da condividere nella gioia con quanti incontriamo nelle nostre giornate e non solo in chiesa alla domenica.
Un suggerimento per la preghiera
Signore, aiutai dalla tua Parola ti riconosciamo "Padre di ogni consolazione". Anche noi siamo "pellegrini nel tempo", in cammino verso la tua casa, dove gusteremo "il giorno in cui manifesterai pienamente la gloria del tuo nome", la bellezza del tuo volto di Padre. Desideriamo ascoltare l'unica vera notizia che può cambiare la nostra vita. Per questo ti chiediamo: "parla al cuore del tuo popolo" che desidera andare incontro a te "in purezza di fede e santità di vita".