TESTO Commento su At 1,1-11; Sal 46; Eb 9,24-28;10,19-23; Lc 24,46-53
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Ascensione del Signore (Anno C) (29/05/2022)
Vangelo: At 1,1-11; Sal 46; Eb 9,24-28;10,19-23; Lc 24,46-53
46e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, 47e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete testimoni. 49Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
50Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. 51Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. 52Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia 53e stavano sempre nel tempio lodando Dio.
40 giorni dopo la sua Resurrezione Gesù ascende al cielo. spazio di tempo Ricorda i 40 anni del popolo ebraico e il 40 giorni trascorsi dal Signore nel deserto. L'Ascensione al cielo conclude la Pasqua del Signore e sarà la conclusione della Pasqua di ogni singolo cristiano. Possiamo considerare l'incarnazione in tre momenti: Assunzione della natura umana, sua Redenzione e sua Glorificazione. Tutta l'umanità è assunta dal verbo di Dio fatto carne e nessun uomo è estraneo al Cristo.
Così venutisi a trovare insieme, alla domanda “Signore è questo il tempo nel quale ricostituirà i il regno d'Israele?” Gesù rispose: “Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il padre ha riservato alla sua scelta, ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria, e fino agli estremi confini della terra. Dietro questo, fu elevato in alto sopra i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo.”
Colpisce in questi passaggi l'aspetto della difficoltà di conoscere i tempi. Noi siamo presi sempre dalla frenesia e della certezza dei tempi per fare le nostre scelte, Gesù pone solito dubbio o quantomeno vincolo, non è dato a voi ma neanche a lui, conoscere scelte tempi che verranno per le nostre azioni. mi domando in famiglia quante volte ci poniamo il dilemma il tempo, come faremo, quanto tempo occorrerà, sarà sufficiente il tempo. Non ci poniamo il discorso di chi interverrà se non abbiamo la certezza del tempo.
Un momento da prendere in considerazione e che rispetto al prima, a il dopo, o al momento dell'Ascensione, questo momento è pieno di gioia. I discepoli, come tutti noi e tutti voi, possiamo e dobbiamo stare in quel clima di speranza e soprattutto di certezza su quelle parole che riguardano il Consolatore, il Paraclito che Gesù ha promesso quando se ne sarebbe andato via. Consumatore che saprà dirci tutto, che saprà porci in bocca le parole essenziali, concrete, per far capire a ogni popolo della terra il messaggio di Cristo. E' anche bello pensare che io Pisa tu a Parigi, tu a Mosca a Città del Messico, lui a New York e l'altro a Buenos Aires, tu Sydney oppure a Beijing, nel momento in cui alziamo gli occhi al cielo perché saremo in posti diversi, ma con una unica proiezione: Gesù Cristo. Dobbiamo essere testimoni non solo con le parole, ma anche con la vita quotidiana, soprattutto essere testimoni di noi in primis, giorno per giorno; abitare la città testimoniando la vita nuova che viene da risorto e la predica che ogni domenica dovrebbe uscire dalle nostre chiese per entrare lungo tutta la settimana nelle case, negli uffici, a scuola, sui campi di calcio, negli ospedali, nelle carceri, nelle banche e nelle case di riposo per anziani, negli appartamenti a frullati degli immigrati, nei campi rom della periferia della città.
Nello sguardo verso il cielo il testimone di Cristo impara a portare questo mondo e nell'amore del Signore risorto si impegna a costruirlo secondo il suo progetto di vita nuova possiamo dire come espresse don Franco Brambilla al convegno nazionale di Verona per descrivere il Cristiano laico, che il discepolo di Gesù è un credente che non abbandona la terra per guardare le cose di lassù, ma vede quelle di lassù abitando la terra.
DOMANDA
Come singolo, come coppia, come famiglia, come comunità quanto sappiamo essere testimoni non solo con le parole, ma anche con la vita quotidiana, giorno per giorno?
Claudio Righi