TESTO Commento su Luca 21,12-19
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Mercoledì della XXXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (28/11/2001)
Vangelo: Lc 21,12-19
Dalla liturgia del giorno
Sarete odiati da tutti per causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà.
Come vivere questa Parola?
Ecco il guadagno dell'essere discepoli di Cristo: la persecuzione. Tuttavia, proprio "questo vi darà occasione di rendere testimonianza", perché la persecuzione consente di imitare pienamente Cristo. Sarà lui, infatti, il mae-stro, ad essere per primo catturato, trascinato davanti al governatore e messo a morte. La testimonianza che la persecuzione consente di rendere è quella dell'amore che Gesù ha dato: consegnare se stessi, ovvero donare se stessi. Questa pagina del vangelo può spaventare. E' vero: è annunciata la persecuzione, ancora di più, persino l'odio dei propri familiari. Ma il vangelo è sempre una buona novella: anche dietro queste parole c'è una bella promessa. La vita sarà data per il suo nome: ma in verità nemmeno un capello andrà perduto e le anime saranno salve per l'eternità. Saremo traditi dai nostri genitori e fratelli, sì, ma perché un'altra famiglia avremo ottenuto: quella dell'unico Padre celeste che si prende cura di noi.
Oggi, nella mia pausa contemplativa, guarderò soprattutto a questi lieti annunci: Dio come famiglia, l'esistenza terrena che diviene occasione per donare se stessi, e per il futuro la vita eterna.
La voce di un Padre del deserto
Anche se ti perseguitano, tu non perseguitare. Anche se ti crocifiggono, tu non crocifiggere. Anche se ti offendono, tu non offendere. Anche se ti calunniano, tu non calunniare.
Isacco di Ninive