TESTO Commento su Luca 21,5-11
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Martedì della XXXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (27/11/2001)
Vangelo: Lc 21,5-11
Dalla Parola di oggi
Alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano.
Come vivere questa Parola?
Oggetto di discussione è il tempio, ovvero la dimora di Dio tra gli uomini. Parlare del tempio è parlare del desiderio più grande del genere umano: della comunione degli uomini con Dio e tra di loro. Come realizzarla? Questi "alcuni" fedeli di ogni generazione, anche della nostra, guardano anzitutto alle "belle pietre": è il primato dell'esteriorità, quando si crede che edificare la Chiesa significhi costruire bei luoghi di culto e fare belle cerimonie e liturgie. Ma Gesù avverte: "Non resterà pietra su pietra". Il Regno di Dio si costruisce anzitutto nell'interiorità: è un edificio spirituale, fatto di pace, gioia, perdono, mitezza, umiltà. Oltre che "belle pietre", oggetto di attenzione sono i "doni votivi": la pietà e la devozione fanno mostra di sé attraverso oggetti esteriori. E ancora una volta, Gesù inviterà all'interiorizzazione: il nuovo tempio spirituale sarà abbellito non da doni votivi, ma dal dono di sé. Il corpo stesso di Cristo sarà la pietra che, scartata dai costruttori, diverrà pietra angolare: dopo di lui, i suoi discepoli saranno "pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale" (cf 1 Pt 2,5).
Oggi, nella mia pausa meditativa, contemplerò l'edificazione di questo tempio mistico e chiederò la grazia di poter diventare anch'io "pietra viva", attraverso la cura per la vita interiore, per "l'uomo nascosto nel cuore" (cf 1 Pt 3,4) che è Cristo stesso.
La voce di un Padre della Chiesa
Come il passero si è trovato una casa, così anche il tuo cuore si è trovato una casa in cui dimorare: attraverso la fede, la speranza e la carità ci innalziamo a Dio, come il passero in atto di volare verso la propria abitazione.
S.Agostino