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TESTO Misericordiosi, per dare alla luce

don Maurizio Prandi

VII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (20/02/2022)

Vangelo: Lc 6,27-38 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 6,27-38

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 27A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, 28benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male.

29A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. 30Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.

31E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. 32Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. 33E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. 34E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. 35Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.

36Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.

37Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. 38Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Appena ascoltata questa pagina di Vangelo, a qualcuno è venuto spontaneo partire dalla fine, come dire che tutto quello che Gesù ci propone è possibile soltanto alla luce di una promessa che è quella misura buona, pigiata, scossa e traboccante che ci viene versata nel grembo. Grazie a Nora siamo partiti da qui, dal grembo, dalla vita che trabocca, che esonda nel momento in cui viene messa al mondo legandola all'invito a diventare (non essere) misericordiosi, ricordando tre cose:
- Misericordioso una parola preziosa perché viene usata soltanto due volte nel Nuovo Testamento
- In ebraico la parola misericordia indica le viscere, il grembo della donna; la misericordia allora come capacità di mettere al mondo, di dare alla luce, di dare vita, essere misericordiosi significa dare vita! Di fronte a parole che ci sono sembrate così dure e difficili, distanti dalla nostra vita, una promessa (quella della misura versata) reale, presente che appare smisurata eppure accessibile, perché la misura di Dio come ci ripetiamo spesso è essere senza misura!
- Se la misericordia indica le viscere che custodiscono la vita, invitando ad essere misericordiosi come il Padre Gesù ci parla di un Padre che è materno, di un Dio che è Padre e Madre e ama di amore incondizionato.
Al termine dell'incontro invece siamo tornati all'inizio di questo brano sottolineando il verbo ascoltare, perché soltanto in questa disposizione che è l'ascolto posso non rimanere schiacciato dalla proposta di Gesù che dice tutta la differenza cristiana. All'ascolto abbiamo accostato una immagine: quella della casa, davvero posso sentire queste parole e non ascoltarle, perché, per rimanere all'immagine, posso lasciarle sull'uscio di casa se non addirittura fuori; oppure posso ascoltarle, cioè accoglierle facendo spazio dentro di me, come nei diversi luoghi di una casa, in una gradualità che va dall'ospitalità alla convivialità, dalla confidenza all'intimità, come quando ricevi, condividi, conosci, ami.
Tra la buona misura e l'ascolto c'è la proposta di Gesù, che abbiamo legato ancora una volta alla dismisura dell'amore, proprio come in queste settimane ne abbiamo parlato: come se Gesù ci chiedesse di esagerare facendo la differenza e la differenza è proprio un amore senza calcoli: è proprio questo che nella storia della chiesa e delle prime comunità cristiane ha sempre affascinato e attirato. In una ricerca che poneva a tema proprio la diffusione del cristianesimo, veniva sottolineato come il motivo che portava ad una rapida diffusione del cristianesimo fosse proprio la mancanza di reciprocità che non veniva praticata all'interno delle comunità cristiane; se io, per quello che ricevo ti devo dare qualcosa in cambio e non ho niente, rimango tagliato fuori! In una società che si regge su questi presupposti, chi non ha da ricambiare non ha diritto a stare! Ciò che affascinava era la gratuità che rendeva possibile un fatto: nelle comunità cristiane non c'era nessun bisognoso perché di tutti ci si prendeva cura.
Ornella ha provato anche a dare un nome a quella misura che ci viene versata nel grembo: è la libertà! Mi piace molto questa interpretazione: liberi in modo traboccante, ancora questo invito alla smisuratezza, forse perché il pericolo è quello di restringere, restringere l'amore a chi è vicino a me, ai miei simili, a chi la pensa come me, a chi viene bene a me e così si rischia di arrivare all'indifferenza. Ornella sottolineava anche come l'individualismo sia uno dei rischi più grandi oggi, proprio perché ci porta ad essere restrittivi; Gesù invece ci invita al contrario! È una pagina difficile certo, ma che non mi fa paura, perché ogni volta che ho provato rancore ho sempre sentito forte, dentro di me, il desiderio di ritornare indietro.
Sottolineavo anche come la traduzione letterale di quel: fate del bene, sia “fate bello, fate belli” (A. Maggi). Il termine che è tradotto “bene” in greco ha il significato di “bello” ed è molto importante questo termine. L'amore serve per fare belli quelli che sono brutti perché quelli che odiano sono persone brutte. Allora con il vostro amore rendeteli belli, per collaborare all'azione creatrice di Dio che ricordate, quando crea dice: “vide che era molto buono”, cioè molto bello. è un invito, quello di Gesù, a metterci in sintonia con la lunghezza d'amore di Dio.
Concludo con lo stesso pensiero di tre anni fa, pensando a quello che stiamo per celebrare nell'Eucaristia davanti a quel pane che spezziamo: ecco l'agnello di Dio! Ecco la vita bella perché donata anche per gli ingrati, i malvagi e i nemici (!!!), ecco il padre misericordioso che Gesù ci indica a modello di una vita vera, ecco la gratuità, ecco il perdono, ecco il non giudizio. Ecco la misura di Dio, pigiata, colma, traboccante di cui ci parla il vangelo di oggi, ecco il Dio smisurato, esagerato!

 

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