TESTO Nel giorno in cui il figlio dell'uomo si rivelerà
Monaci Benedettini Silvestrini Home Page
Venerdì della XXXII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (11/11/2005)
Vangelo: Lc 17,26-37
Il mistero del tempo per lo stolto è inconsistente come il nulla: non ci bada. Non è capace di speranza, di protendersi verso qualcosa di più grande: "mangiamo e beviamo, perché domani moriremo (1Cor15,32)". Ma il volto della speranza Cristiana non è astruso: è scritto nella trama stessa dell'oggi. Quel Figlio dell'uomo che si rivelerà, è già venuto in mezzo a noi, si è promesso sempre presente e riconoscibile nel volto di ogni fratello. Occorre essere vigili a ricevere la venuta del Signore, non spensierati e senza discernimento. Quanto alla preparazione: essa comporta il distacco e il dono di sé per seguire Gesù Cristo e la sua croce. Ma si deve anche riconoscere Cristo nella verità della sua carne: solo con una retta dottrina relativa a Cristo, che alcuni compromettono, possiamo vedere il Padre. Il giorno della venuta definitiva del Figlio dell'uomo, comparato prima a un temporale con lampi e folgori, è ora paragonato a un diluvio che purifica il mondo dal male o a una pioggia di fuoco che brucia l'iniquità come nel giorno di Sodomia e Gomorra.