TESTO Commento su Mt 2,1-3
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Epifania del Signore (06/01/2022)
Vangelo: Mt 2,1-12
1Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme 2e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». 3All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 4Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. 5Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:
6E tu, Betlemme, terra di Giuda,
non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda:
da te infatti uscirà un capo
che sarà il pastore del mio popolo, Israele».
7Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella 8e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
9Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. 11Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 12Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
«Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All'udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme»
Mt 2,1-3
Come vivere questa Parola?
I Magi che vengono da oriente non sono definiti espressamente “re” dal Vangelo di Matteo. È stata la tradizione e la riflessione successiva ad attribuire loro tale onorificenza. Al di là dell'attendibilità storica della questione, la regalità dei Magi non è in primo piano nel mistero dell'Epifania: colui che viene acclamato Re, sul trono improvvisato di una capanna, è soltanto Gesù. A Gesù vengono donati i simboli della regalità, insieme divina e umana. La regalità resta invece per i Magi l'apice di un curriculum tutto nascosto, interiore, che inizia con quell'esperienza sconvolgente: è la conversione dal loro modo di vedere la regalità all'immagine del Re che hanno visto su una mangiatoia. Non era certo quello il re che, nella loro sapienza trapuntata di sogni, si aspettavano. Da allora, durante il viaggio di ritorno a casa e per il resto della loro vita, non hanno fatto altro che abbassarsi di fronte a Dio, sempre più giù fino a rispecchiarsi in quel bambino, che appena nato, povero, inerme, già governava il mondo.
Oggi proverò a spiegare a un bambino il vero senso dei regali che egli riceve nel giorno dell'Epifania. Gli parlerò del vero senso di questa festa, spiegandogli che “si è più beati nel dare che nel ricevere”.
La voce di un Padre della Chiesa
“Quale novità ha portato il Figlio di Dio, venendo nel mondo? Ha portato ogni novità, portando se stesso”
Ireneo di Lione
Don Enrico Emili - enricoemili@tiscali.it