TESTO Amati, scelti, santificati
don Roberto Rossi Parrocchia Regina Pacis
II Domenica dopo Natale (02/01/2022)
Vangelo: Gv 1,1-18
1In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
2Egli era, in principio, presso Dio:
3tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
4In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
5la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
6Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
7Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
8Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
9Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
10Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
11Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
12A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
13i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
14E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
15Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
16Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
17Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
18Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.
Nel tempo e nello spirito del Natale continuiamo a contemplare l'infinito amore di Dio per l'umanità, per ciascuno di noi. “Dio ha tanto amato il mondo da mandare il suo Figlio perché il mondo si salvi per mezzo di Lui”. Il Figlio di Dio, vivente dall'eternità, lui per mezzo del quale è stato fatto tutto l'universo, è venuto nel mondo. Egli è la vita del mondo, è la luce del mondo, una luce che splende fra le tenebre ma le tenebre non l'hanno vinta. Sperimentiamo tutta la fragilità, la debolezza, la tragedia dell'umanità che tante volte non ha saputo riconoscere e accogliere il Figlio di Dio, che tante volte non lo sa riconoscere, non lo sa accogliere. Il Figlio di Dio è venuto nel mondo, nella sua casa, tra i suoi, ma i suoi non l'hanno accolto. Però abbiamo una grande prospettiva, un grande salvezza: “a quanti però lo hanno accolto, ha dato la possibilità di diventare i figli di Dio. Ecco la salvezza dell'uomo, la sua dignità, la sua grandezza. Il Figlio di Dio si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi, per fare anche di noi veri figli di Dio, amati e salvati dal del suo amore infinito. Figli di Dio! Le persone potrebbero anche raggiungere le cose più grandi, le mete più alte, umanamente parlando: istruzione, successi, ricchezze, potere, carriera, prestigio...
Ma saranno tutte cose da niente in confronto alla vera grandezza di essere figli di Dio. Poteva fare qualcosa di più il Signore per noi? Poteva rendere più belle, più grandi, più sante le nostre vite? Diceva il grande San Leone Magno: “Riconosci, o Cristiano, la tua dignità!” Accogliendo e meditando la lettera di Paolo apostolo agli Efesini riusciamo un po' almeno a percepire quanto ha fatto il Signore per noi e a comprendere che più di così non poteva fare. Dice il testo della lettera: “Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale in Cristo. In Lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati di fronte Lui nella carità, predestinandoci a essere per Lui figli adottivi, mediante Gesù Cristo, secondo il disegno di amore della sua volontà a lodi dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati il Figlio amato”. Il Signore ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo: tante volte, quando sperimentiamo le nostre debolezze, le nostre crisi, arriviamo a pensare che Dio si è dimenticato di noi, che certe cose non ce le meritavamo.
No, occorre sentire tutta questa verità: ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale, con tutta la sua grazia, la sua benedizione, il suo amore che dato ai nostri cuori, alla nostra vita. Si dice una cosa enorme: prima della creazione del mondo ci ha scelti, pensati, amati; scelti per essere santi e immacolati nell'amore. Questo è da sempre e poi per un futuro eterno: ci ha destinati ad essere figli adottivi per vivere nella casa del Padre, nell'amore del padre per l'eternità. Ci ha riempiti dello splendore della sua grazia, di ogni grazia nel Figlio amato, il Figlio di Dio che ha portato il mondo l'amore del Padre, l'amore della Trinità. Contempliamo e adoriamo il bambino che è nato a Betlemme, il figlio di Dio. Possiamo guardare a Lui e dire: ‘sì, tu sei il Figlio di Dio'; possiamo pure, nella nostra fragilità, prendere consapevolezza e affermare: ‘anch'io sono figlio di Dio'. Pienamente figlio nel tuo amore di Figlio eterno del nostro Padre. Possiamo vivere nella dignità di figli di Dio, sentendoci amati così come sa amare Dio, e cercando anche noi di amarlo con il nostro piccolo cuore di uomini.