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TESTO Vegliare e pregare per prepararci al Natale completamente vaccinati

padre Antonio Rungi

I Domenica di Avvento (Anno C) (28/11/2021)

Vangelo: Lc 21,25-28.34-36 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 21,25-28.34-36

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 25Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, 26mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. 27Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. 28Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».

34State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; 35come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. 36Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

Con questa prima domenica di Avvento inizia il nuovo anno liturgico ciclo C. Tempo di preparazione al Natale, tempo di vaccinarsi contro ogni male, compreso quello del covid19.
Il Vangelo di questa domenica è quello che fa riferimento alle ultime realtà che si registreranno nella seconda e definitiva venuta di Cristo sulla Terra.
Si tratta della venuta di Cristo quale giudice amorevole e misericordioso della storia e della creazione.
La descrizione degli ultimi drammatici avvenimenti ci mettono ansia e preoccupazione. Abbiamo, infatti, ascoltato: «Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte”. Viviamo oggi in questo tempo di angoscia e paura, ma anche di speranza e fiducia nel Signore.
Dal terrore, infatti, si passa alla gioia e alla pace. Nei successivi versetti del Vangelo di Luca ci vengono dette parole di consolazione e di speranza: “Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con grande potenza e gloria”. L'ultima manifestazione di Cristo, la sua definitiva epifania sarà nella gloria e nella potenza dell'amore che tutto unisce e ricapitola.
Nel frattempo ognuno di noi cosa deve fare? Gesù stesso ci indica la strada e il cammino spirituale da percorrere ogni istante. Bisogna accelerare il cammino, alzare lo sguardo al cielo, in quanto è prossima la liberazione definitiva.
Siccome nessuno conosce questo giorno della liberazione finale, nel tempo che il Signore ci ha concesso dobbiamo essere attenti a noi stessi. E cioè ad evitare che i mostri cuori si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita. E' richiesta, quindi, massima vigilanza e preghiera costante, per sfuggire alla forza distruttrice del male e prepararci all'incontro con il volto luminoso e glorioso di Cristo salvatore per essere giudicato da Lui per la beatitudine eterna e per la condanna eterna.
Il Vangelo, come ben sappiamo, riporta i detti di Cristo stesso. Le parole di questo brano dell'evangelista Luca collocato all'inizio dell'Avvento ha un suo preciso significato: non vuole metterci asia e preoccupazione per i giorni prossimi e futuri, ma attivare in noi quei maccanismi di prevenzione della salute spirituale e fisica, che tutti abbiano il dovere di coltivare, in vista del Natale 2021 ma soprattutto della nostra nascita al cielo.
Certamente la fine del mondo ci sarà, ma noi non sappiamo quando avverrà. In questo tempo di attesa dobbiamo pregare, perché il Regno di Dio si diffonda in mezzo a noi attraverso l'impegno nella carità, nella solidarietà, nella misericordia, nel perdono e nella pace.
Non a caso la prima domenica di Avvento segue quella del Cristo Re dell'universo, durante la quale abbiamo contemplato Cristo assiso nella gloria del cielo.
In questo giorno festivo di inizio di preparazione alla solennità del Santo Natale la Parola di Dio ci viene incontro con il suggerirci un impegno fondamentale che mai dobbiamo trascurare: quello di vigilare sulla nostra vita, sulle nostre condotte, sulle nostre azioni, su quanto dobbiamo fare per il bene nostro e per il bene degli altri, evitando tutto ciò che potrebbe essere distruttivo, negativo, offensivo della bellezza di quell'immagine di Dio che portiamo impressa in nostri stessi.
Certamente ognuno di noi si impegnerà oggi anche a fare un mini progetto di preparazione al Natale, augurandoci che nulla succeda di grave, dopo l'esperienza traumatica dello scorso anno in piena pandemia da coronavirus.
Per quanto attiene la nostra vita spirituale e la pratica religiosa in questo prossimo Natale vogliamo chiedere al Signore che converta il nostro cuore in un atteggiamento di disponibilità alla sua Parola, Lui che è il Verbo fatto carne, nel grembo verginale di Maria. Chiediamo una più costante sequela al suo insegnamento e un effettivo impegno a tradurre in azioni ciò che ascoltiamo meditante la sua parola e mediate la voce della Chiesa, soprattutto quella della celebrazione eucaristica domenicale. Possa la Parola di Dio anche di questa prima domenica di Avvento trasformare la nostra vita in un inno di lode e di speranza, e mai di disperazione.
Il Natale 2021 che si avvicina sia anche occasione per ciascuno di noi di scoprire la bellezza di vivere santamente e cristianamente ogni giorno della nostra esistenza. Che l'Avvento, questo breve tempo liturgico di preparazione alla celebrazione dell'annuale ricorrenza nascita di Gesù un'occasione di rinascere e di ricominciare, dopo tempi difficili, non ancora conclusi. Questo Avvento 2021 sia soprattutto un'intensa esperienza di vita di preghiera e di revisione della nostra vita per rendere davvero bella la personale e familiare celebrazione del prossimo Natale.

 

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