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TESTO Commento a Gv 6,39

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Commemorazione di Tutti i Fedeli Defunti (Messa I) (02/11/2005)

Vangelo: Gv 6,37-40 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 6,37-40

37Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, 38perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 39E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. 40Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

Dalla Parola del giorno

Questa è la volontà del Padre, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ultimo giorno (Gv 6,39)

Come vivere questa Parola?

È espressione di amore per i nostri defunti il recarsi al cimitero, ma quanto è più forte di significato il tentare di penetrare questa parola di Gesù nella liturgia odierna! Sì, le persone che hanno camminato con noi e con cui abbiamo avuto relazioni affettuose, hanno varcato la fredda porta della morte. Ma quel che conta è lasciarci afferrare, in profondità, da questa certezza: Gesù è venuto a recuperare anche quello che era perduto, a dare volto alla volontà del Padre che è vittoria su ogni tipo di morte. Sì, anche questa nostra morte corporale non può più di tanto!

L'ultima parola, per chi crede, è la Risurrezione. Lo scacco matto è della morte non della vita. E noi piangiamo umanissime lacrime sui nostri cari defunti, consolati però dal fatto che Gesù stesso le ha versate sulla tomba dell'amico Lazzaro. Ma la tristezza non diventa amara desolazione perché la speranza è questa luce del Signore Risorto che ha già, tra le sue braccia di vincitore della morte, le persone che amiamo. Certo, pregare per loro, significa affrettare il momento dell'incontro in pienezza di visione e di gioia, ma questa preghiera non può avere che il timbro della più profonda pace.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, "risciacquo" in acqua di speranza teologale, il mio ricordo per le persone che amo già passate all'"altra sponda" e prego:

Signore Gesù, che ti sei immerso nella morte per ottenere la vita, tieni stretti a te i nostri defunti e fa di loro e di noi, uomini e donne che, sia nei giorni che passano rapidi come nella vita che dura, vivano un gioioso canto alla tua gloria

La voce di un Padre della Chiesa

Questa carne umana consumata dalla sofferenza, caduta nella morte a causa del peccato del primo uomo, Gesù l'ha creata nuovamente con la potenza della sua risurrezione e l'ha posta in atto quando si è seduto alla destra di Dio, secondo la parola dell'Apostolo: Con lui ci ha anche risuscitati a ci ha fatti sedere nei cieli (Ef 2,6).
Rufino di Aquileia

 

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