TESTO Commento a Mt 5,3
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Tutti i Santi (01/11/2005)
Vangelo: Mt 5,1-12a
In quel tempo, 1vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. 2Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
3«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
4Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
5Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
6Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
7Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
8Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
9Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
10Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
11Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. 12Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi».
Dalla Parola del giorno
Beati i poveri di spirito perché di essi è il Regno di Dio (Mt 5,3)
Come vivere questa Parola?
Come è bello entrare nel clima rivoluzionario delle Beatitudini proprio oggi, in compagnia delle sante e dei santi che le hanno vissute e ora vivono la piena felicità senz'ombra di male né di dolore nella pienezza dell'Amore! Sì, le beatitudini sono il più forte annuncio del vangelo di Gesù, la sua "Magna Carta"! E sono letteralmente opposte a quelle che la mentalità mondana proclama con grande e svariata "batteria" di messaggi pubblicitari palesi e anche subliminali.
Beati, bisogna esplicitarlo sempre, significa "felici". E la grande avventura del cristiano sta proprio qui: nello scoprire che là dove la mentalità corrente vede angoscia e dolore, il seguace di Gesù incontra la gioia. A un patto però: che abbia capito la priorità, in assoluto, dell'Amore di Dio.
Potremo chiederci: perché la prima delle beatitudini riguarda la povertà di spirito? E ancora: Che significa "povertà di spirito"? Credo che la risposta sia questa. È la prima perché è la condizione ineliminabile per realizzare le altre. E povertà di spirito significa un grande "vuoto", uno "spazio" che tu fai dentro il tuo cuore perché Dio, con la sua gioia, con l'infinita ricchezza del suo Amore, possa abitarlo e operare in esso. In che modo? Proprio dando luce, sapore, senso di gioia a tutto quello che insieme con Lui e per suo amore tu intraprendi, senza ingombro di attaccamento egoistico a nulla e a nessuno.
Oggi, nella mia pausa contemplativa, provo a fare del mio cuore un praticello verde su cui, in pieno sole (il sole dell'amore!) realizzo "capriole" da bambino di Dio, capriole di gioia.
Signore, quanto amo i tuoi Santi! Soprattutto quelli che più mi parlano di quella semplicità di cuore che è totale esproprio da tutto quello che non è te. Dammi di essere come loro povero e piccolo: un vuoto, che tu riempi continuamente di amore.
La voce di uno scrittore di testi di spiritualità
Il povero riconosce che la sua vita è nelle mani di del suo Signore, il suo oggi e il suo domani; accetta con gioia di lasciarsi portare, senza pretendere nulla; senza imporre un suo progetto.
Mons.Oscar Cantoni