TESTO Commento su Marco 10,2-16
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XXVII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (03/10/2021)
Vangelo: Mc 10,2-16
2Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. 3Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». 4Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». 5Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. 6Ma dall’inizio della creazione li fece maschio e femmina; 7per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie 8e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. 9Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». 10A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. 11E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; 12e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
13Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. 14Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. 15In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». 16E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.
Cari ragazzi e ragazze, ben trovati!
Abbiamo cominciato il nuovo anno delle attività da poco tempo. Molti di noi sono già entrati nel ritmo frenetico degli impegni, altri sono ancora persi nei ricordi delle vacanze estive.
Quel che è certo è che questo è il periodo in cui riprendono, volenti o nolenti, tutti gli incontri, tutte le relazioni, anche quelle che non ci fanno sempre piacere.
In estate infatti possiamo stare solo ed esclusivamente con chi vogliamo, con chi ci troviamo meglio. Da settembre, invece, ricominciano i rapporti con quell'insegnante che interroga tutti i giorni, con il collega che si prende sempre i turni migliori, con il compagno di sport che ci sempre notare quanto lui (o lei) sia più bravo di noi.
Eppure, anche se a volte sono difficili e impegnative, non possiamo vivere senza relazioni, senza rapporti sociali. Non solo per motivazioni puramente tecniche, ma perché l'uomo ha una vita veramente completa solo se sta in relazione.
Questo lo leggiamo nella prima lettura di questa domenica. Dio aveva creato tutto. Cose meravigliose. Migliaia di specie di animali, il mare, le montagne, il tramonto, l'arcobaleno.
Eppure Dio si accorge che l'uomo è triste, si sente solo. Ha bisogno di qualcuno con cui condividere la propria vita. Così Dio crea la donna. La crea da una costola di Adamo, cioè sono uguali perché fatti dello stesso materiale, hanno gli stessi sogni, paure, desideri, gioie. Ma sono anche diversi, infatti uno è maschio e l'altro è femmina, questo perché se fossimo tutti esattamente uguali le relazioni, le amicizie e gli amori non sarebbero arricchenti dato che l'altro non ci darebbe nulla di nuovo. Ma se le persone sono arricchenti le une per le altre, perché non sempre andiamo d'accordo?
Più avanti il libro della Genesi racconta l'episodio della mela e dell'inganno del serpente, il cosiddetto peccato originale. In pratica il diavolo, che era invidioso dell'intimità tra gli uomini e Dio, ma anche tra l'uomo e la donna, decide di metterli l'uno contro l'altra. La parola diavolo significa anche separatore, colui che divide. Tutti i nostri sentimenti negativi tipo invidia, gelosia, zizzania, vengono proprio da lui, che mettendoci in testa pensieri brutti, ci fa vedere l'altro come un rivale, come una persona che può metterci in ombra o che può toglierci qualcosa. Tutto questo può farci sentire profondamente soli.
Ma per fortuna non siamo condannati a questa tristezza. Qui ci viene in aiuto la seconda lettura che ci racconta l'infinita tenerezza di Gesù. Sappiamo tutti che Lui è morto e risorto per noi, la nostra salvezza e la nostra felicità. Ma non si tratta “solo” di questo. Gesù ha sperimentato, la gioia, la tristezza, il tradimento, la paura, il dolore e la solitudine. Dunque, Gesù sa come ci sentiamo, conosce le nostre emozioni, sa cosa proviamo e come ci sentiamo. Ciò significa che non siamo più soli perché lui vuole stare in intimità con noi. Se noi accogliamo questo amore di Gesù, allora possiamo stare in intimità anche con le altre persone.
Qui iniziamo a parlare del Vangelo. Ci sono alcune persone che lo vogliono far cadere in inganno. All'epoca esisteva l'atto di ripudio. Cioè, se un uomo voleva, poteva lasciare la moglie. Ma non si trattava solo di una separazione, ma di esclusione sociale. La donna si trovava sola, nessuno più intratteneva rapporti con lei perché era considerata una cattiva moglie e perciò non degna di vivere con le altre persone. Per lei anche la semplice sopravvivenza diventava assai difficile. Questo si poteva fare ed era tutto legale perché, considerando che è veramente difficile vivere tutta la vita con la stessa persona, la Legge dava una via d'uscita da questa situazione.
Ma con Gesù tutto cambia. Il matrimonio diventa il segno di un amore che dura per sempre, come quello di Dio per noi. Questo può succedere solo grazie a Lui: quando una persona vive in intimità con Gesù fino a non sentirsi più sola, allora prende da Lui tutto l'amore di cui ha bisogno per amare qualcuno. Dunque un matrimonio può durare per sempre proprio grazie a questa presenza di Gesù. Ovviamente questo non vale solo per il matrimonio, ma per tutte le relazioni umane. Sì, perché se io ho conosciuto il profondissimo e meraviglioso amore di Gesù allora posso amare anche quell'insegnante che interroga tutti i giorni, il collega che si prende sempre i turni migliori, il compagno di sport che ci fa sempre notare quanto lui (o lei) sia più bravo di noi. Dunque, quando sappiamo che Gesù per noi vuole solo la felicità, possiamo desiderare che anche le altre persone possano essere felici.
Nel salutarvi vi auguro di vivere queste relazioni così speciali, meravigliose e sorprendenti che vengono solo dall'amore di Dio.
Commento a cura di Cristina Pettinari