TESTO Commento su Sap 7,22-23
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Giovedì della XXXII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (15/11/2001)
Brano biblico: Sap 7,22-23
Dalla Parola del giorno
Nella Sapienza c'è uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, mobile, penetrante, senza macchia, terso, inoffensivo, amante del bene, acuto, libero, benefico, amico dell'uomo.
Come vivere questa Parola?
L'autore sacro si sforza di esprimere qualcosa di quella preziosa realtà che è la sapienza. E' chiaro che essa non è una qualità né frutto dell'ingegno umano, ma viene da Dio, è dono (il più alto dono!) del Suo Spirito. "E-manazione della potenza di Dio –dice ancora il testo odierno- riflesso della luce perenne". E' dunque luce intellettuale che aiuta a capire, a penetrare nel cuore della realtà perché ci fa uscire dalla superficialità; è inoltre luce spirituale, fa conoscere Dio e mette in rapporto le persone tra loro e con Dio stesso, perché "entrando nelle anime sante –dice ancora il testo- forma amici di Dio". Questo testo che è già prezioso, viene superato da Gesù, Sapienza del Padre e luce del mondo. Non è dunque soltanto "emanazione della potenza di Dio", ma, come si esprime la lettera agli Ebrei, è "irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza, che sostiene tutto con la potenza della sua parola". Non solo Gesù, com'è detto della Sapienza in questo testo dell'Antico Testamento, è amico degli uomini, ma ha confidato di sé: "Non c'è amore più grande che dare la vita per i propri amici" L'ha detto e lo ha fatto!
Su tutto questo mi soffermerò nella mia pausa contemplativa, chiedendo allo Spirito Santo il dono della sapienza perché dalla sapienza sia illuminato il mio modo di parlare e ancor più di agire.
La voce di un abate
Quando lo Spirito Santo sarà venuto, se ti troverà umile e tranquillo, seppure tremante davanti alle parole di Dio, riposerà su di te e ti rivelerà ciò che Dio Padre tiene nascosto ai sapienti e ai prudenti di questo mondo. Incominceranno allora a brillare nel tuo spirito quelle cose che la Sapienza poté dire in terra ai suoi discepoli.
Guglielmo di saint Thierry