TESTO Dio non va in vacanza
Wilma Chasseur In cammino con Gesù
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XXIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (05/09/2021)
Vangelo: Mc 7,31-37
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31Di nuovo, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidone, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. 32Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. 33Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; 34guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». 35E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. 36E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano 37e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».
• La natura di Dio non muta
Nel Vangelo vediamo un'ennesima guarigione realizzata da Gesù che guarisce un sordomuto. Nel suo ministero le guarigioni e le liberazioni avevano una parte preponderante. E non disgiungeva mai la predicazione dai segni che la confermavano, cioè i miracoli, le guarigioni e le liberazioni e aggiungeva che queste manifestavano la presenza del Regno di Dio in mezzo a loro .Ma oggi Dio guarisce ancora? Egli è lo stesso, ieri oggi e sempre, non può mutare natura nel XXI secolo, perché mai lo dovrebbe? Quel che muta piuttosto è la natura dell'uomo, soprattutto di quello moderno e ipertecnologico che fa fatica a credere nel soprannaturale e come ben si sa, i miracoli richiedono la fede: se questa non c'è, manca la condizione sine qua non affinché si realizzino. Infatti Gesù dopo aver compiuto un miracolo non ha mai detto al miracolato :”Va ,Io ti ho guarito”, ma “ Va la tua fede ti ha guarito”.
• Presenza d'immensità
Che Dio non muta ne abbiamo la conferma anche nella creazione. Il mondo continua ad esistere e a sussistere perché Dio lo mantiene continuamente nell'esistenza: questa in teologia si chiama la presenza d'immensità. A causa di questa presenza, il sole continua a sorgere, l'acqua a scorrere e le margheritine a sbocciare. Se Dio avesse un solo istante di distrazione tutto ripiomberebbe nel nulla. Se Dio andasse in vacanza noi ripiomberemmo nel nulla. E volete che Dio esista solamente, ma senza far nulla? Agisce continuamente con segni, prodigi e miracoli, ma noi per vederli dobbiamo essere connessi.
Questo concetto mi si è chiarito molto bene un giorno che avevo chiamato la compagnia telefonica per un'informazione: come sempre mi mettono in attesa, ripetendo a intervalli regolari di aspettare, aspettare e aspettare... Al che io prendo la ferma decisione di non mollare la linea finché non ho la comunicazione. Ecco ciò che dobbiamo fare col Signore: mai mollare la linea: La grazia è già partita, ma se io mollo la linea, sono io che mi sconnetto e non la vedrò più arrivare. Determinazione ci vuole: non mollo finché non vedo il mio miracolo. Questo è il combattimento della fede che costa fatica; è più facile arrendersi e adagiarsi che continuare a credere e a sperare. Ma se persevereremo fino alla fine vedremo anche noi il nostro miracolo.