TESTO Commento su Luca 16,9-15
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Sabato della XXXI settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (10/11/2001)
Vangelo: Lc 16,9-15
Dalla Parola del giorno
Voi vi ritenete giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che è esaltato fra gli uomini è cosa detestabile davanti a Dio.
Come vivere questa Parola?
Queste forti espressioni Gesù le dice ai farisei" che erano attaccati al denaro", dice Luca, e ascoltavano quello che Egli diceva "beffandosi di Lui". In effetti, anche nella società in cui viviamo, è la potenza del denaro ciò che più conta. Quanti delitti (anche la guerra attuale) si perpetrano per questa "presunta onnipotenza" alla quale non si può servire pretendendo anche di servire impunemente il Signore. Gesù ha detto no, drasticamente. O sei servo del Signore (e allora ti servi anche delle ricchezze di qualsiasi tipo ma da buon amministratore di ciò che è solo di Dio) oppure sei servo del denaro, della ricchezza in genere che è un idolo: appunto "mammona". E servire un idolo è una malattia mortale! Quello che qui Gesù precisa è il fatto che davanti agli uomini uno può apparire onorabilissimo, può essere creduto degno di stima, ma la verità che conta è nel cuore, che solo Dio vede e conosce. Non conta "apparire" giusto, bisogna "esserlo" negli affetti del cuore e nelle scelte della vita.
Oggi, nel mio rientro al cuore, invocherò luce di Spirito Santo per rendermi conto dei miei "scivolamenti" nella brama di apparire e nell'attaccamento alle pseudo ricchezze. Fosse anche il bene dell'intelligenza, della cultura, della destrezza pratica o altro, se c'è in me possessività, attaccamento e bisogno di consenso e plauso, sono tra quei farisei ricchi a cui Gesù chiede la conversione del cuore. Me ne rendo conto?
La voce di un antico Padre
Se praticate l'ascesi di un digiuno, non v'insuperbite. Se sentite che lo fate per essere apprezzati e v'inorgoglite, piuttosto mangiate carne. E' meglio mangiare carne che gonfiarsi e vantarsi.
Isidoro presbitero