TESTO Commento su Luca 14,1.7-11

Dalla Parola del giorno

Quando sei invitato, va a sederti all'ultimo posto [...]. Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.

Come vivere questa Parola?

Ci sono, nella Sacra Scrittura, espressioni esaltanti, ad esempio quello che dice Paolo: "Noi siamo più che vincitori". Come mai qui Gesù sembra dire il contrario? Si tratta di "perforare" la superficie e leggere in profondità. Il cristiano non è un rinunciatario, anzi è un ardimentoso; non è un codardo, anzi è un coraggioso, perché è lanciato a vincere le grandi negatività, i veri nemici dell'uomo. Essi sono l'odio, la cattiveria, il rancore, la vendetta, l'indifferenza: ogni manifestazione di orgoglio, di prepotenza e tutte le spinte egoistiche. Mettersi all'ultimo posto non significa dunque cercare, nell'ombra, un cantuccio dove ripiegare sul proprio niente. L'ombra dell'ultimo posto va cercata per mettersi al riparo da tutte le luci illusionistiche che ci fanno credere di valere, da noi stessi, qualcosa. Di fatto il mio valore c'è, eccome! Ma viene tutto e solo da Dio che mi ha sognato, creato, chiamato ad essere come Gesù, giustificato in Lui e, in speranza, glorificato già qui ora. Tutto il resto è stolta vanità, è bugia esistenziale, è prigionia dell'ego. All'ultimo posto trovo la mia libertà.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, cerco di mettermi il più possibile accanto a Maria, l'umile Vergine-Madre di Gesù e mia. Dio ha guardato alla "bassezza" della sua serva – ha cantato nel Magnificat. Sì, proprio per questo, o Maria, il Signore ti ha esaltata. Aiutami a starmene contento all' "ultimo posto": quello dell'umile amore.

La voce di un grande segretario dell'ONU

In ogni azione: sempre meno legato il mio nome. Ad ogni passo: sempre più lieve sulla terra
Dag Hammarskj-ld