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TESTO Commento su Giovanni 6,37-40

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Commemorazione di Tutti i Fedeli Defunti (Messa I) (02/11/2001)

Vangelo: Gv 6,37-40 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 6,37-40

37Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, 38perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 39E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. 40Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

Dalla Parola del giorno

Questa è la volontà di Colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto Egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in Lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell'ultimo giorno.

Come vivere questa Parola?

La memoria, sempre un po' mesta dei nostri Cari che ci hanno lasciato, si fa vivida di speranza per queste parole del Vangelo di Giovanni. Anzitutto c'è una precisa volontà del Padre: quella che Gesù sia veramente salvezza per tutti quelli che Egli gli ha consegnato. Ogni persona è "preziosa" "come la pupilla dell'occhio", come una perla di inestimabile valore. Non può lasciarla perdere Colui che ha pagato con la vita il suo riscatto. Un'altra sottolineatura del Vangelo riguarda una verità della nostra fede che squarcia la notte dell'inquietudine e orrore naturale della morte. Noi risorgeremo! I nostri Cari defunti, anche se la risurrezione di tutti sarà l'evento finale della storia, sono però già immersi, col loro spirito immortale, possono già fruire di questa realtà vittoriosa di ogni male e di tutto il dolore. Dico "possono", perché può darsi che debbano essere ancora purificati.

Oggi, sostando in modo contemplativo coi miei Cari che sono morti, li percepirò immersi in questa luce di Risurrezione. Pacificato/a con la dura realtà della morte, dirò con S.Paolo: "Dov'è, o morte il tuo pungiglione? Dov'è la tuia vittoria?" E pregherò perché, in pienezza, i miei cari morti, tutti i fedeli defunti entrino definitivamente nella gloria, contemplino il volto di Dio.

La voce di un santo monaco, abate e arcivescovo di Canterbury

O Creatore nostro, abbi misericordia di noi secondo la tua grande misericordia e risuscitaci ora dalla morte del peccato alla vita. E ancora, dalla tua misericordia giustificati, al termine di questa vita risuscitaci alla gloria eterna; Tu che vivi e regni per i secoli eterni.
S. Anselmo d'Aosta

 

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