TESTO Il Pane vivo e l'Assunzione di Maria
padre Gian Franco Scarpitta S. Vito Equense
Assunzione della Beata Vergine Maria (Messa del Giorno) (15/08/2021)
Vangelo: Lc 1,39-56
39In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. 40Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 42ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? 44Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. 45E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
46Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
48perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
56Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Viene bruscamente interrotto l'argomento “Pane vivo disceso dal Cielo” che ci sta interessando in queste domeniche. A ben considerare, però, non si tratta di un'interruzione, ma di un arricchimento ulteriore dell'argomento Pane vivo, che ci viene offerto, sia pure indirettamente, dalla figura di Maria, Madre del Signore.
La Chiesa ci invita infatti ad esaltare Colei che ha concepito verginalmente, per poi accudirlo e mantenerlo man mano che si formava alla vita terrena, lo stesso Pane Vivo Gesù Cristo, Verbo Incarnato che in lei si faceva Bambino. E questo avveniva a Betlemme, il cui nome significa “Casa del pane”. Maria ha concepito insomma Colui che, non contento di assumere la nostra forma umana per condividere ogni cosa noi, ci si proporrà come Alimento, Pane, Cibo di via, di verità e di vita; ha accudito nella crescita e nella formazione umana colui che sperimentava l'importanza del pane materiale per poi proporre se stesso come alimento di vita eterna, Maria daldronde, come Madre e Modello nella Chiesa, coltiva la speranza e la fiducia indiscussa in questo pane che è il suo Figlio, configurandosi a lui giorno per giorno se ne nutre e incentiva tutti quanti noi ad assumerlo e a mangiarne inesorabilmente. Come Immacolata e Madre del Signore ci sprona a nutrirci sempre del Corpo del suo Figlio, ad avvalerci di questo alimento indispensabile di vita presente che dischiude le porte dell'eternità e che è esso stesso caparra di vita eterna.
Proprio di questa eternità garantita dal Pane vivo Maria ci parla oggi, in questa solennità speciale della sua Assunzione al Cielo. In essa siamo sollecitati non soltanto a riscontrare un ulteriore incentivo all'assunzione di Cristo come Pane vivo e farmaco di Immortalità, ma anche a guardare all'eternità stessa come obiettivo raggiunto: Maria infatti viene esaltata come Colei che ha guadagnato, prima fra tutti gli uomini la gloria speciale della vita eterna: Colei che per i suoi meriti viene adesso esaltata in Cielo, elevata alla dignità più alta e rivestita della gloria indefinita del Paradiso. Concretamente, la presente solennità dell'Assunzione della Vergine ci ragguaglia del fatto che Maria è stata assunta, cioè innalzata nelle sfere celesti non soltanto nell'anima, ma anche nella sua dimensione corporale. Anche il corpo terreno di Maria è stato elevato, preservato dalla senescienza e dal comune destino della putrefazione destinato a tutti i cadaveri umani. Anima e Corpo di Maria sono stati assunti nella gloria. Un privilegio speciale che la Bibbia lascia intravvedere concesso anche ad altri personaggi come Elia e altri, ma del quale viene omaggiata la Vergine, i cui onori cantano tutti i popoli in forza della fedeltà mostrata al suo Figlio fin dai tempi dell'Annunciazione del suo Angelo.
. Da sempre unita al Figlio suo Gesù Cristo nella lotta contro il male e nella redenzione dell'uomo, intimamente partecipe delle sofferenze espiative del Cristo sulla croce e continuamente associata a Lui nell'opera di redenzione e di salvezza, Maria si trova a lottare costantemente contro ogni sorta di negatività, ad affrontare la sfida del pericolo e dell'imprevisto, a vivere l'esperienza del dolore e delle lacrime. Nella continua sequela del Cristo Maria partecipa della difficoltà della sua missione redentrice e prima ancora, al momento dell'Annunciazione dell'Angelo, rinuncia deliberatamente alla sua sicurezza personale e alla spensieratezza propria di una giovane fanciulla, consapevole di esporsi a continui rischi per la causa del Regno di Dio. In Maria vi è costanza nella fedeltà e nella perseveranza, determinazione e risolutezza nella missione di Madre e di Prima Discepola del Signore. Tutto questo non può che conseguirle il premio della gloria definitiva, proporzionato alle sue rinunce e alle sue fatiche. Il premio della glorificazione non soltanto nella sua anima ma anche del suo corpo, che viene perseverato dalla corruzione.
Innalzata, elevata in anima e corpo, non ascesa al Cielo. Questo lo si può dire del solo Gesù Cristo. Lei invece è stata assunta, essendo pur sempre una creatura come tutte le altre, ma per essere collocata in una dimensione di gloria eccezionale, per i meriti succitati. Come poteva infatti il Corpo di Colei che aveva ospitato il Figlio di Dio, subire un trattamento irriverente e non dignitoso? Come potevano le spoglie mortali di Colei che tutte le generazioni avrebbero chiamato beata, essere confuse con la putredine del suolo terreno? Dio, che è misericordia e amore indicibile, doveva necessariamente riservare alla sua Madre una destinazione pari ai meriti di amore e di fedeltà che lei aveva sempre manifestato nel corso della sua vita terrena.
E così papa Pio XII nel 1950 rendeva verità vincolante e dottrina rivelata (Dogma) l'Assunzione al Cielo di Maria, anche in linea con le antiche testimonianze omiletiche di Germano di Costantinopoli e di Epifanio di Salamina e con i vari elementi forniti dalla Tradizione della Chiesa. Non si tratta tuttavia di un dardo dottrinale improvvisamente scagliatoci dall'alto, verso il quale siamo tenuti a usare acritica riverenza passiva, ma di una verità sulla quale la comunità cristiana si è sempre radicata sin dai tempi antichi e che non può essere messa in discussione, se si considerano le virtù e i meriti della stessa Vergine raffrontati alla munificenza del Dio Amore riconoscente.
Nell'Assunzione di Maria, Dio ci illustra la possibilità concreta della vita eterna, ci da una caparra di gloria e di eternità nella persona umile e semplice di una fanciulla non distante da noi quanto a prerogative e virtù terrene; ci sprona a persistere nella nostra battaglia di fede perché un giorno possiamo ottenere la corona di gloria (2Tm 4,7 - 9). L'eternità corrisponde però anche al pane di vita, Gesù Eucarestia, nel quale essa è contenuta, ed ecco che Maria Assunta ci sollecita ad alimentarci di quell'elemento che il Beato Carlo Acutis definiva “l'autostrada per il Cielo”, appunto il Pane Vivo Gesù Cristo.