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TESTO Commento su Is 45,4-5

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

XXIX Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (16/10/2005)

Brano biblico: Is 45,4-5 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 22,15-21

In quel tempo, 15i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come coglierlo in fallo nei suoi discorsi. 16Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. 17Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». 18Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? 19Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. 20Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». 21Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

Dalla Parola del giorno

Per amore di Giacobbe mio servo e di Israele mio eletto io ti ho chiamato per nome, ti ho dato un titolo sebbene tu non mi conosca. Io sono il Signore e non v'è alcun altro; fuori di me non c'è Dio.

Come vivere questa Parola?

Per porre fine all'esilio babilonese di Israele, Dio elegge Ciro, un re pagano, a suo luogotenente. Questa scelta è, tra l'altro, un segno elevato davanti a tutti, ma soprattutto per il popolo eletto, perché si comprenda, come afferma l'oracolo del profeta Isaia, che solo Jahvé è il Signore e non c'è ne alcun altro. Tale affermazione giunge in un tempo di grande confusione e sbandamento: l'amarezza dell'esilio e soprattutto il contatto con il mondo pagano avevano annacquato la fede di Israele e spento in parte la speranza del ritorno a Gerusalemme. Non solo: in alcuni circoli israeliti circolava la dottrina del profeta persiano Zaratustra il quale insegnava che nel mondo ci sono due potenze, quella buona della luce e quella cattiva delle tenebre. Bisognava dunque ribadire l'unicità di Jahvé e la sua potenza.

Una situazione quanto mai attuale. Oggi come ieri, relativismo e multiculturalità sono talvolta "soprattutto abbandono e ripiegamento di ciò che è proprio" (Papa Benedetto XVI). In termini di fede soprattutto. Per di più serpeggia, insidioso e subdolo, il tentativo di ridurre Cristo ad un 'uomo straordinario' e basta. Ecco perché è necessario che il credente riconosca e accolga tra le mille voci la parola di di Colui che dice: "non esiste Dio fuori di me".

Oggi, nel mio rientro al cuore, grido al Signore il mio bisogno di essere radicato in Lui per vincere la tentazione di ridurlo a mia misura e piacimento, secondo le convenienze del momento.

Aiutami, Signore, a riconoscere e amare in Te il Dio della vita, l'Unico, il Necessario, che sempre mi viene incontro per condurmi su strade di salvezza.

La voce di un dottore della Chiesa

Che cosa vuole date Cesare? La sua immagine. Che cosa viole da te il Signore? La sua immagine. Ma l'immagine di Cesare è scolpita su una moneta, mentre l'immagine di Dio è dentro di te. Se la perdita di una moneta ti rattrista, perché hai perso l'immagine di Cesare, a maggior ragione non dovrebbe farti piangere l'aver disprezzato l'immagine di Dio che è in te?
S. Agostino

 

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