TESTO Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
Santissima Trinità (Anno B) (26/05/2024)
Vangelo: Mt 28,16-20
16Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. 17Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. 18Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. 19Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
In molte delle nostre comunità si celebra la Messa una volta al mese e l'arrivo del sacerdote per la celebrazione dei sacramenti è vissuto come una festa. Per fortuna, in quasi tutte le comunità, ci sono dei catechisti o dei ministri che riuniscono le famiglie per la preghiera e visitano le case dove ci sono degli ammalati.
Alcuni anni fa, proprio in occasione della festa della S. Trinità, dopo una domenica intensa di celebrazioni e di incontri, visitai una nuova comunità per celebrare la Messa in una casa, visto che non esisteva ancora una cappella. Arrivai con un po' di ritardo e il catechista, seduto sul bracciolo di un divanetto, stava spiegando il mistero della Trinità.
La Trinità è come l'acqua, è vita. Il Padre, disse il catechista, è come il ghiaccio eterno che svetta sulle Ande e che rompe i nostri cuori di pietra. Il Figlio è come l'acqua viva che disseta la nostra seta. Lo Spirito Santo è come il vapore, è una nuvola leggera che orienta il cammino del popolo nel deserto della vita. La Trinità, concluse il catechista, è come l'acqua che si manifesta con tre volti differenti, ma sempre è la fonte unica e insostituibile della vita.
In un prefabbricato di legno illuminato da una lampadina storta, ho ascoltato una delle riflessioni piú belle sulla Trinità.
Buona festa
Lascia che il ghiaccio spacchi il tuo cuore di pietra, che l'acqua viva ti disseti e che la nuvola leggera dello Spirito orienti il tuo cammino.
don Roberto Seregni