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TESTO Come un fuoco. Come un vento

don Mario Simula   ufficio catechistico diocesi di Sassari

Pentecoste (Anno B) - Messa del Giorno (23/05/2021)

Vangelo: Gv 15,26-27; 16,12-15 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 15,26-27; 16,12-15

26Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; 27e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.

12Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. 14Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. 15Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.

Lo Spirito di Pentecoste è la nostra giovinezza perenne, è la nostra speranza senza ombre.
Tutto ciò che il suo “dito infuocato” tocca, diventa nuovo e straripa di vita.
I dodici amici di Gesù, ancora intorpiditi dalla paura, inondati dalla sua energia, vedono spalancarsi davanti le porte di quel Cenacolo d'amore nel quale sono raccolti in preghiera.
La “dolce ebbrezza dello Spirito” li trasforma. Non sono ubriachi, come dice la gente.
Sono soltanto nuovi. Persone uscite dal Fonte della Vita, con la veste bianca e splendente, profumati dal buon profumo del crisma di Gesù risorto, con le lampade accese e ormai inestinguibili.
Nessuno può trattenere il vento che si è abbattuto sulla loro vita.
Una libertà nuova, piena di forza, di franchezza e di coraggio caratterizza la Comunità nascente.
I dodici apostoli sono irriconoscibili. Toccano con mano che quel Vento soffia dove vuole. Non lo si può imbrigliare. Spazza via le cose ammuffite e vecchie, i cuori spenti e inaciditi dalle misere ricerche di felicità vacue. Il cuore di pietra va in frantumi e nasce un cuore nuovo. L'uomo vecchio è restaurato e ritorna ad essere la “cosa molto buona” voluta da Dio alle origini della creazione.
Come vorrei essere l'uomo nuovo che porta l'aroma della freschezza e dell'entusiasmo dello Spirito!
L'uomo rinnovato nello Spirito che supera tutte le chiusure che non è più appagato dall'orgoglio di un benessere umano e materiale.
L'uomo che ha il sapore della tempesta benefica alla quale si abbandona per essere portato in alto, su ali d'aquila. Dio, col suo Spirito può donarmi questo ardimento: “Ti porterò sulla brezza dell'alba e vedrai mondi e cieli nuovi. Tu stesso sarai l'annunciatore di questa rivoluzione universale”.
Lo Spirito Santo di Dio soffia, investe, riempie. Mi coinvolge nell'avventura di un amore azzardato. Mi affida la narrazione che fa correre questo amore, lo alimenta e lo diffonde, perché ho seguito fin dall'inizio e senza pentimenti il Signore Gesù.
Lo fa solo con me? Lo Spirito si prende tutta la libertà di farlo in qualsiasi latitudine e con chiunque mostri docilità al bene, all'amore, alla pace, alla condivisione, alla giustizia, alla cura amorevole dei poveri del mondo.
Imbrigliare lo Spirito è impossibile. Corre liberamente e cambia il cuore di ogni uomo o donna che vivono in comunione, sanno stare insieme, condividono dolori e speranze. Sperimentano la medesima fatica di vivere.
Lo Spirito di Gesù Risorto è fuoco, forza, energia e vita. Incendio irresistibile e interiore, è sogno di Dio. Lo dimostra il coraggio che trasforma i dodici e li rende decisi nell'annuncio, capaci di comunicare a tutti. Con ogni linguaggio. Senza limiti di cultura, di età, di nazione, di ceto sociale.
Sento questo fuoco bruciare in me. Devo soltanto liberarlo. Dobbiamo liberarlo.
Quando capiremo che, se ci lasciamo condurre dallo Spirito, tutti comprenderanno l'annuncio di libertà di Gesù morto e risorto?
In quel giorno la nostra comunicazione, balbettante e inespressiva, diventa chiara, efficace, appassionata, contagiosa. Inizio di una visione mai contemplata prima.
In quel giorno ognuno di noi diventa famiglia allargata per l'altro. Diventiamo commensale alla stessa mensa.
Paolo scrive per noi: “Camminate secondo lo Spirito, non secondo una mentalità mondana, utilitaristica, senza visione”. Ci sprona alla franchezza di una vita controcorrente.
In ogni Comunità che esce dal cenacolo spinta dallo Spirito, non possono prevalere la meschinità dell'impurità e della dissolutezza, il vuoto dell'idolatria e delle stregonerie, la cattiveria delle inimicizie, della discordia, della gelosia, dei dissensi, delle divisioni, delle fazioni, delle invidie, la bruttezza di una vita dissoluta e violenta.
Lo Spirito di verità, di libertà e di amore, ci chiede di portare il suo frutto che è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé.
Questa è la libertà che da tempo desidero e che spesso mi lascio sfuggire di mano.
Ho bisogno di mettermi alla scuola dello Spirito Santo per scoprire tutte le conoscenze del cuore, che Gesù non ci ha svelato. Sarebbe stato il Suo Spirito a svelarci ogni segreto di Dio, il dialogo tenerissimo tra il Padre e il Figlio attraversato dallo Spirito dell'Amore.
Sono in attesa, come un assetato, di quel Dio Padre, di quel Figlio amatissimo, di quell'Amore infuocato che abitano nel mio cuore. Lo Spirito Santo sarà sempre con me e parla nel mio intimo. Occorre il silenzio di una preghiera profonda. Allora percepirò la Brezza tenue che attraversa la mia vita.
Oggi, Pentecoste, si realizza questo sogno. Mi metto in ginocchio e ascolto il sussurro dello Spirito che apre con me il colloquio dolcissimo dell'Amore.

Gesù, tu mi hai accolto alla mensa dei tuoi segreti. C'é anche lo Spirito con noi. E' lui che mi racconta quanto grande sia il tuo amore e mi dà il coraggio di scoprire quanto sia fragile il mio amore.
Gesù, te lo dico sinceramente: non mi sento a disagio in questo dialogo con Te.
Lo Spirito che mette a nudo la mia povertà, è lo Spirito che mi guarisce, mi consola, mi incoraggia, mi dà forza.
Gesù, Lo sento dentro di me come un vento impetuoso che mi scuote e mi toglie dal torpore. Non lascia dormire in me la polvere. Affonda nel mio cuore l'aratro che rovescia la terra per seminare il frutto della pace, della bontà e di ogni dono che mi rende più uomo.
Gesù, non ti dispiace di sicuro se adesso oso rivolgere la mia preghiera direttamente al tuo Spirito d'Amore.
Vieni Santo Spirito e metti scompiglio nella mia apatia.
Metti fuoco nella mia tiepidezza.
Metti vento dentro le mie acque stagnanti.
Agita il mare della mia rassegnazione.
Spirito di Gesù Risorto, non voglio conoscere la corruzione.
Indicami Tu il sentiero della vita.
Parla a me quando veglio e quando dormo.
Fa risuonare in me la dolce melodia del tuo passaggio.
Spirito di Gesù Risorto, prendimi, trasformami, rendi vive le mie ossa aride.
Metti sulle mie labbra profezie d'amore.
Rendi generose le mie mani, veloci i miei piedi, vigilante il mio cuore. Tu Fuoco, Tu Vento, Tu Vita, Tu Promessa perenne.

 

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