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TESTO Commento su Luca 11,47-54

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Giovedì della XXVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (13/10/2005)

Vangelo: Lc 11,47-54 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 11,47-54

47Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. 48Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite. 49Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, 50perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: 51dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. 52Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito». 53Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, 54tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.

Dalla Parola del giorno

Dio ha prestabilito Cristo Gesù a servire come strumento di espiazione per mezzo della fede, nel suo sangue, al fine di manifestare la sua giustizia, dopo la tolleranza usata verso i peccati passati, nel tempo della divina pazienza. (Rm 3,25-26)

Come vivere questa Parola?

Dio ha stabilito Gesù come "strumento di espiazione", in greco "Ilasterion" che traduce, a sua volta, l'ebraico "kappō reth". La kappō ret, come attesta il libro dell'Esodo (25,17-22), era il coperchio dell'Arca, precisamente una lastra d'oro sulla quale stavano, d'ambo i lati, i Cherubini che con le loro ali coprivano il luogo della presenza invisibile di Jahvé. Nel grande giorno della riconciliazione, il sacerdote spruzzava su di essa il sangue di un giovane animale, come sacrificio espiatorio.

Gesù è dunque il luogo definitivo e lo strumento decisivo della divina misericordia. Nel mistero della sua morte e risurrezione si rende visibile l'amore fedele di Dio che ci riconcilia a sé. Gratuitamente. Per grazia e per fede.

Familiarizzare con questa immagine della kappō reth significa credere che in Gesù la salvezza è pienamente possibile, a misura del mio credere amare e sperare in Lui che, nel suo Sangue versato, mi riabilita alla comu-nione con Dio, persuadendomi della potenza salvifica nascosta nella sua Parola. Parola che si fa carne, ossia Presenza visibile. Non più lontana e nascosta, ma vicina palpabile. Se di Lui mi fido. Al di là di ogni opposta evidenza – strategia del maligno! - che mi depista su strade di deprimente incredulità.

Oggi, nel mio rientro al cuore, ringrazio il Signore per la gratuità del suo amore accogliente e chiedo a Lui, con tutte le mie forze, il dono di una limpida fede-fiducia che si rigenera ogni giorno nell'ascolto della Parola viva ed eterna.

Il tuo sangue prezioso, o Cristo, "come di agnello senza difetti e senza macchia", purifichi il mio cuore e lo renda libero di amare Dio. Libero e unificato nell'amore.

La voce di un uomo spirituale

L'autenticità esclude quelle giustificazioni che non fanno che mascherare le golosità e le paure; essa spinge la persona direttamente verso ciò che merita di essere amato, con tutto l'impegno della sua volontà limpida e pulita.
S. Fumet

 

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