TESTO Commento su At 10,25-27.34-35.44-48; Sal 97; 1Gv 4,7-10; Gv 15,9-17
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VI Domenica di Pasqua (Anno B) (09/05/2021)
Vangelo: At 10,25-27.34-35.44-48; Sal 97; 1Gv 4,7-10; Gv 15,9-17
«9Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
12Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. 13Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. 14Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. 15Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. 16Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. 17Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
Questa domenica riprendiamo il filo che da qualche settimana ci conduce dopo la resurrezione di NSGC con le parole giovannee della sua prima lettera: “Carissimi amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.... In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è Lui che ha amato noi e ha mandato suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.”
L'Amore, secondo Cristo, non è un vago sentimento, ma è un'azione concreta, direi fisiologicamente antropologica che investe tutta la persona e tutta la storia.
In principio c'era Dio. In principio c'era l'essenza dell'Amore, Dio, perché Dio è Amore, è l'Amore, agisce per Amore. E' l'essere dell'Amore.
L'espressione fisica di questo suo Amore per l'Umanità è la donazione di suo Figlio unigenito, in cui ha riversato tutto il suo Amore, attraverso l'innalzamento di suo Figlio sulla croce per attirare tutti a sé.
E questo ci ricorda che la Croce è la prova principe dell'Amore di Dio verso noi che da “nemici” ad amici, da nemici ci ha riconciliati a sé trasformandoci in amici...e guardando la Croce possiamo ben pensare che la misura dell'Amore di Cristo è un Amore senza misura.
E allora se amare fa rima con dare, applichiamo questa splendida rima nei nostri contesti relazionali, anche con piccoli gesti di attenzione, perché l'Amore è soprattutto attenzione a chi ci sta accanto a qualsiasi titolo, e saper gioire, soffrire, ridere, piangere, fare, dire, pensare, agire, ecc...perché l'Amore non si può descrivere, si può solo vivere e condividere, se occorre fino all'estremo.
Continuando possiamo cogliere qualcosa che non possiamo assolutamente dimenticare, ma dobbiamo accogliere e custodire, facendolo nostro ogni momento, quale il suo comandamento: “Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi”.
Trovo strategico quel “come” piazzato lì in mezzo a due amori...il suo divino e il nostro umano...e poi notiamo che Gesù non dice “Come io ho amato voi, anche voi dovete amare me”, ma anche voi dovete amarvi a vicenda...concretizzando quel come.
Ma cosa significa “amatevi come io vi ho amati”? Quel come non ha solo senso comparativo (in confronto a... a somiglianza di...), ma è causativo (dal momento che...) e pertanto “come io ho amato voi” potremmo causarlo in: “Amatevi con lo stesso amore con cui io vi ho amati”.
Amarci con l'Amore di Cristo significa mettere in pratica in noi stessi i sentimenti di umiltà, di tenacia, di coerenza, di obbedienza, di coraggio, di servizio, di sacrificio, riversandoli verso il prossimo, chiunque sia.
Ma alla fine di che cosa si nutre il vero Amore? Semplice, del suo stesso amore. E' un po' come le macchine elettriche di oggi, più viaggi e più si ricaricano, più si ricaricano e più viaggiano; per il cristiano la sua continua ricarica di amore è l'Eucarestia, che al di là della forma, del sentimento, della devozione, dell'intimismo, è sostanza perché è fare comunione con il Signore in Dio Figlio crocifisso e risorto, è fare alleanza con il Signore in Dio Padre per rafforzare il proprio Credo, è assimilare il Signore in Dio Spirito Santo perché illumini la nostra mente, è sostanza perché diventiamo in Cristo un solo Corpo e un solo Spirito.
Domanda
- Come singolo, come coppia, come famiglia, come comunità, cosa è per me, nel concreto, amare ed essere amato dell'amore di Dio e dell'Uomo?
Claudio Righi