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TESTO Commento su Rm 7,18-19.24-25

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Venerdì della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (26/10/2001)

Brano biblico: Rm 7,18-19.24-25 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 12,54-59

54Diceva ancora alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. 55E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. 56Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? 57E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto? 58Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. 59Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».

Dalla Parola del giorno

Io so che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene; c'è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. [...] Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte? Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore!

Come vivere questa Parola?

Già nell'antichità pagana qualche poeta aveva espresso il dramma del fatto che noi, in cuore, sappiamo ciò che è bene. Non solo: lo apprezziamo; però poi spesso scivoliamo nel compimento di ciò che è male. Quanti non credono nel peccato originale dovrebbero fare i conti con questa constatazione chiara, esistenziale e personale, perché proprio questo contrasto tra il fascino di ciò che è vero giusto buono e il non saperlo realizzare, denota che qualcosa di grave è avvenuto alle origini e l'armonia si è rotta. Ora il problema si pone in questi termini: è irrimediabile lo scivolamento nel male, per noi uomini? La risposta di Paolo è molto consolante: se da soli non possiamo opporci al male, lo possiamo però invocando Cristo Gesù, con le energie che ci vengono da Lui. Nel suo aiuto, ecco, nel suo mistero pasquale (che è vittoria sul male e sulla morte!) noi possiamo essere vincitori.

E' quello su cui mi fermerò a riflettere oggi, nella mia pausa di rientro al cuore. Quali sono le occasioni in cui più spesso scivolo nel male anche se, sostanzialmente non lo vorrei? Altro interrogativo vitale: nella tentazione, nella debolezza, ricorro alla potenza del nome di Gesù o cerco di cavarmela da solo, senz'aggrapparmi alla preghiera, e poi mi scoraggio?

La voce di un antico Padre della Chiesa

Per la salvezza del Cristo abbiamo deposto l'angoscia della maledizione antica e abbiamo ritrovato il sorriso e la gioia.
Cirillo Alessandrino

 

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