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TESTO A te, Signore, la potenza e la gloria (216)

don Remigio Menegatti   Parrocchia di Illasi

XXIX Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (16/10/2005)

Vangelo: Mt 22,15-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 22,15-21

In quel tempo, 15i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come coglierlo in fallo nei suoi discorsi. 16Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. 17Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». 18Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? 19Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. 20Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». 21Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

Per comprendere la Parola di Dio alcune sottolineature

Comprendiamo la prima lettura (Is 45, 1. 4-6) se ricordiamo che Ciro, re dei Persiani, ha sconfitto i Babilonesi e quindi ha liberato gli Ebrei schiavi a Babilonia, favorendo il loro ritorno nella Palestina, e la ricostruzione del tempio. Ciro, uno straniero, un dominatore, è accolto e riconosciuto come inviato di Dio, uno che, forse anche senza saperlo, collabora con il Signore per il popolo eletto. È una sorte di messia. Solo il Signore è il vero sovrano della storia.

Il vangelo (Mt 22, 15-21) ribadisce questa idea: Cesare è sì a capo del più grande impero del tempo; a lui vanno versate le tasse, dato che anche la Palestina è una colonia sottomessa ai Romani. L'unico che guida la storia è il Signore, il Dio dei Padri che manda il suo Figlio, vero e unico Messia. Solo a lui è dovuta l'adorazione del suo popolo. Si può essere buoni cittadini e credenti in Dio; si deve obbedire alle leggi, dando lode e onore solo al Signore.

Salmo 95
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore da tutta la terra.
In mezzo ai popoli raccontate la sua gloria,
a tutte le nazioni dite i suoi prodigi.

Grande è il Signore
e degno di ogni lode,
terribile sopra tutti gli dèi.
Tutti gli dèi delle nazioni sono un nulla,
ma il Signore ha fatto i cieli.

Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.
Portate offerte ed entrate nei suoi atri.

Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra i popoli: «Il Signore regna!».
Sorregge il mondo, perché non vacilli;
giudica le nazioni con rettitudine.

Il salmo è una risposta al messaggio centrale delle letture. Il Signore, il Dio d'Israele, il Padre di Gesù e di ogni uomo, è l'unico Signore a cui va resa gloria. Da qui nasce l'invito ai popoli, a tutte le nazioni della terra, ad elevare a lui un canto nuovo.

Lui, e lui solo, è degno di lode perché lui ha fatto il cielo e la terra e sostiene il mondo, rendendolo sicuro "perché non vacilli". Gli dei che le varie nazioni adorano sono solo opera delle loro mani: statue preziose che non sentono, non parlano non si muovono.

Gli atri del tempio che sorge a Gerusalemme sono destinati a tutti i popoli, convocati per portare le offerte all'unico Dio vivo e vero. Non come gli idoli di tante nazioni.

I discepoli di Dio vivono in mezzo agli altri uomini come cittadini, e si adattano alle regole umane oneste; ma adorano solamente l'unico vero Dio, il creatore e salvatore di tutti.

Un commento per ragazzi

Forse anche quando litighiamo riusciamo a dire cose importanti! Purtroppo molte vanno perse perché non ci stiamo ad ascoltare perché cerchiamo in tutti i modi di risultare superiore all'altro, non prestando attenzione a ciò che dice, a meno che non ci dia ragione. Ma ciò succede poche volte quando si litiga. L'atteggiamento delle persone che vanno da Gesù non appare molto limpido: hanno voglia di creare problemi, di poter litigare con Gesù.

È facile che se ne siano andati seccati per la sua risposta decisa e sibillina. Non sono riusciti a cogliere il profondo valore delle sue parole. Gesù non è caduto nella loro trappola, ma neppure loro si sono lasciati coinvolgere da quel: "date a Dio quel che è di Dio", che assomigliava tanto a "sappiano dall'oriente fino all'occidente che non esiste un Dio fuori di me. Io sono il Signore e non c'è alcun altro".

Noi, a differenza degli interlocutori di Gesù, ci consideriamo suoi amici; non siamo qui per "vedere di coglierlo in fallo nei suoi discorsi". Siamo disponibili a seguire le sue parole. Forse abbiamo bisogno di capirle meglio perché estranei alla polemica sollevata dai farisei, sadducei ed erodiani.

Conosciamo dei personaggi della storia proposti come importanti: li abbiamo studiati sui libri di storia, sono oggetto delle nostre ricerche. Altri poi li scegliamo noi e certamente abbiamo imparato molto della loro vita, anche senza bisogno di verifiche e di compiti scritti. Sono i personaggi che la televisione, i fumetti, i videogiochi ci presentano continuamente e che riempiono la nostra vita. Personaggi anche importanti; molti di loro si impegnano nel volontariato; niente da dire. Ma arriviamo poco lontano se affidiamo tutta la nostra vita solo a loro.

La parola di Dio, in questa domenica, ci invita ad alzare lo sguardo, a contemplare la vetta che sta sopra di noi e a scegliere di salirvi. Troveremo la gioia. Lo ha ricordato anche Benedetto XVI nel giorno in cui iniziava il suo ministero: "chi fa entrare Cristo, non perde nulla, nulla – assolutamente nulla di ciò che rende la vita libera, bella e grande.... cari giovani: non abbiate paura di Cristo! Egli non toglie nulla, e dona tutto. Chi si dona a lui, riceve il centuplo. Sì, aprite, spalancate le porte a Cristo – e troverete la vera vita. Amen." E non si sbaglia!

Grande è il Signore, sopra tutti gli dei...cantate a lui un canto nuovo.

Cantare non solo con la voce, insieme alla comunità. Cantare con la vita; lodare Dio con il sorriso quando si vivono gesti di servizio. Inneggiare a lui manifestando entusiasmo anche nelle cose nuove, quelle che ci vengono proposte per aiutarci a crescere nel bene. Diciamo la nostra lode a l'unico Signore della nostra, il solo che può chiederci molto...perché lui ci dona tutto se stesso.

Un bel programma, davvero! Un programma possibile se vissuto con Gesù, in sua compagnia.

Un suggerimento per la preghiera

Signore, anche noi siamo chiamati a lodare il tuo nome, a cantare la nostra lode a te, che sei nostro grande amico. Noi non abbiamo molta autorità, anche se a volte facciamo pesare le nostre scelte e decisioni. Lo sanno bene i nostri genitori! Altre volte non siamo disposti ad ascoltare e obbedire, anche se sono proprio loro, chi ci vuole più bene, a chiederci piccole cose.

Insegnaci a dare gloria a te con la nostra vita, a fare del nostro meglio; quando vogliamo sappiamo fare cose stupende!

Libri di don Remigio Menegatti

 

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