VIDEO #2minutiDiVangelo Giovedì Santo - Messa nella Cena del Signore - Impariamo a chinarci di più!
don Marco Scandelli don Marco Scandelli
Giovedì Santo (Messa in Cena Domini) (01/04/2021)
Vangelo: Gv 13,1-15
1Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. 2Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, 3Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, 4si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. 5Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. 6Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». 7Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». 8Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». 9Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». 10Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». 11Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
12Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? 13Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. 14Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. 15Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
Commento al Vangelo della Messa nella Cena del Signore - a cura di don Marco Scandelli
#2minutiDiVangelo
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Gv 13,1-15
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Egli si toglie le vesti e cingendosi un asciugamano alla vita comincia a lavare ed asciugare i piedi dei suoi amici. Sicuramente aveva ancora negli occhi e nella memoria quello stesso gesto che Maria poche sere prima aveva fatto a lui. Incredibile come il Signore sia stato capace d'imparare ad amare con sincerità da una prostituta che per amore aveva cambiato vita. Subito i clericalisti si ribellano: “Signore, le tue prerogative”, “Signore non sia mai”, “Signore non puoi”. Ma il punto è che il sacerdozio che Gesù ha istituito oggi non è affatto un clericalismo, anzi, ne è l'antitesi perfetta. Chi è chiamato a più alto incarico deve servire con maggiore solerzia. Il Maestro serve se serve. Altrimenti non serve a nulla. Un prete serve se serve. Altrimenti non potrà davvero avere parte con il Signore. Lo zelo apostolico deve divorare chi si sente chiamato al sacerdozio. Chi invece usa il sacerdozio per un riscatto sociale, snatura la sua vocazione e infanga questo grande dono. Non sono i laici a servire ai preti, ma sono i preti che servono ai laici e servono i laici. Questo è il motivo per cui Giovanni invece che parlarci della eucaristia, preferisce parlarci della lavanda dei piedi.