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TESTO Commento su Luca 11,15-26

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Venerdì della XXVII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (07/10/2005)

Vangelo: Lc 11,15-26 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 11,15-26

15Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». 16Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. 17Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. 18Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. 19Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. 20Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.

21Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. 22Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. 23Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde.

24Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. 25Venuto, la trova spazzata e adorna. 26Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima».

Dalla Parola del giorno

Chi non raccoglie con me, disperde.

Come vivere questa Parola?

La frase si inserisce in un discorso polemico che vuole insinuare una connivenza di Gesù con lo spirito del male. C'è chi afferma che Egli "scaccia i demoni in nome di Beelzebul, principe dei demoni". È l'ostinazione di chi, anche là dove è palese l'azione di Dio, cerca motivi di accusa per denigrare e ostacolare il cammino della luce. Ma, ci dice Gesù, il regno apparentemente inespugnabile di Satana deve ora confrontarsi col "più forte di lui". L'inerme forza della croce né ha già detronizzato il sovrano, restituendo la libertà all'uomo che torna a riconoscersi figlio di Dio. Il confronto, tuttavia, si protrae nel tempo, chiamandoci in causa, oggi. No, non possiamo ignorare la presenza del male nel tessuto della nostra società. Una presenza subdola, che spesso si ammanta di apparente innocuità, che si insinua nei luoghi comuni del "tutti fanno così", narcotizzando la coscienza fino a renderla incapace di distinguere il bene dal male. I fermenti di bene, che pure sono presenti con la forza umile e nascosta del pezzettino di lievito, rischiano di passare inosservati e magari di essere commentati con un breve sorrisetto ironico. Gesù ci mette sull'avviso: Non possiamo restare neutrali. Non possiamo limitarci a fare da spettatori, cercando di barcamenarci tra piccoli o grandi concessioni al "principe di questo mondo" e l'ossequio, più o meno convinto, a qualche reminiscienza di norme morali. Oggi, più che mai, è urgente una presa di posizione chiara, senza incrinature né tentennamenti. Una presa di posizione che ci qualifichi dinanzi agli altri per quello che siamo: cristiani.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, visualizzerò i due schieramenti: quello del "principe di questo mondo" e quello di Cristo. Prenderò atto che essi convivono anche in me. Mi chiederò: Quali dei miei comportamenti, atteggiamenti parole rivelano la mia appartenenza al primo schieramento? Quali al secondo? Prenderò quindi la ferma decisione di unificare la mia vita militando sotto un'unica bandiera: quella di Cristo.

Vieni tu, Signore, ad abitare nel mio cuore, perché io non torni a barattare quel dono di libertà che mi viene dalla tua croce, e il mio affaticarmi, sia pure all'insegna del Regno, non sia un'inutile dispersione di energie.

La voce di un Dottore della Chiesa

Che valore avranno le nostre opere, separate che siano dai meriti inestimabili di Gesù Cristo, nostro bene?
S. Teresa di Gesù

 

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