TESTO Chi-ama, ascolta!
don Domenico Bruno annunciatedaitetti
II Domenica di Quaresima (Anno B) (28/02/2021)
Vangelo: Mc 9,2-10
2Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro 3e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. 4E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. 5Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». 6Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. 7Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». 8E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
9Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. 10Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
2 Domenica Quaresima
Hai presente quando la mattina, o nella giornata, ti stiracchi allargando le braccia al cielo quasi cercando di raccogliere le forze presenti nell'aria? In effetti dopo ti senti un po' più raggiante...
Le letture di questa domenica passano dal timore e dalla fatica di Abramo nell'accettare di sacrificare il figlio amato per volontà di Dio al quale obbedisce ciecamente, alla gioia che Dio provoca nel revocare la sua richiesta. Dio fa questo perché è fedele alla promessa che aveva fatto ad Abramo, cioè renderlo gioioso.
Questa gioia si riflette nel Vangelo, sul Tabor: i discepoli sono affaticati per il cammino e per le esigenze di Gesù, ma continuano a seguirlo finché il Signore non manifesta la gioia per chi lo segue.
Marco racconta un momento di felicità di Gesù che contagia anche i suoi discepoli. È da questa gioia contagiosa che essi raccolgono le forze per proseguire. Gesù splende come se si stesse stiracchiando per chiedere la forza al Padre che ama e dal quale si sente amato.
Il Padre gli dice quelle parole che ogni figlio vorrebbe sentirsi dire; si sente incoraggiato a camminare bene come sta facendo. È bello immaginarsi Gesù felice di comunicare i suoi sogni e progetti di vita eterna con Mosè ed Elia, il liberatore e il profeta, che anticipano la salvezza in grembo a Dio: Dio che con Gesù libera e parla.
Questo ci richiama al rapporto tra noi e con i più piccoli che sempre meno riescono a sperimentare la gioia di seguire Gesù, perché presentato ormai come un dovere scolastico; hanno sempre meno testimoni di fede, ma sempre più superstiziosi o testimoni di valori lontani dalla vita piena.
Essere testimoni significa essere consapevoli che c'è un Padre che ti ama e scommette su di te ed è pronto a rialzarti sempre. Il problema dei giovani oggi non è che non credono, ma che non hanno adulti capaci di credere.
Questo ci interroga su diversi fronti:
- seguire il Gesù mi rende davvero felice tanto da contagiare anche gli altri?
- Sono un cristiano che si sforza di ascoltare davvero il Signore, o preferisco fare secondo il mio pensiero?
- Insegno ai più piccoli di me ad ascoltare Gesù aiutandoli a capire che ci ama, o parlo loro di un Gesù noioso, scolastico fatto di divieti e precetti?
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