TESTO Gesù insegna con autorità, con amore.
don Roberto Rossi Parrocchia Regina Pacis
IV Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (31/01/2021)
Vangelo: Mc 1,21-28
21Giunsero a Cafàrnao e subito Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. 22Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. 23Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, 24dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». 25E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». 26E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. 27Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». 28La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
Nella vita normale possiamo incorrere in alcuni atteggiamenti o tentazioni. Quella di sentirci sicuri di noi stessi, di sapere un po' tutto, da soli;.molte volte poi ci si lascia influenzare dalle tante opinioni o suggerimenti che ci vengono dalla televisione, dai mezzi di comunicazione, da Internet. Inoltre i ragazzi, su certe cose ad esempio, come dell'informatica e della tecnologia, ne sanno più degli adulti, dei genitori, degli educatori e questo può creare un senso di autosufficienza in loro e anche una certa sensazione di inferiorità nei grandi.
Il Vangelo ci presenta Gesù che insegna. Entra della sinagoga di sabato, si mette a insegnare, come altre volte insegna nel tempio o lungo la strada o sul monte... “messosi a sedere li ammaestrava dicendo: Beati...” Erano stupiti del suo insegnamento perché egli insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi. Gesù insegna con autorità, con autorevolezza possiamo dire. Dove sta l'autorevolezza di Gesù? Perché la gente avverte questo? Perché la sua parola è certa, sicura, è una parola che convince? Perché Gesù conosce la verità: la verità della vita, la verità di Dio, la verità dell'uomo, il senso vero delle cose. In secondo luogo perché quello che dice, prima lo vive, lo vive sempre, è coerente. Inoltre quando parla non ha degli interessi particolari per sè, ma ama, ha compassione delle persone e delle folle; lui si fa servo della loro vita, dona tutto se stesso e la potenza del suo amore quando incontra i malati, gli indemoniati, i peccatori.
Gesù è davvero il maestro, che parla al cuore e alla vita di ciascuno. Egli guarda ai problemi veri delle persone, è il buon pastore che conduce sulla strada della verità. Lui è il solo, che ha avuto il coraggio di dire, senza paura di essere smentito: Io sono la via, la verità, la vita. Sono felice di avere come maestro di vita il Signore Gesù? Mi lascio illuminare, ammaestrare insegnare da lui e da quanto ci ha lasciato nel Vangelo che è la continua buona notizia dell'amore di Dio per la mia vita e per la vita del mondo, che è quella parola che dà senso e valore e pienezza della mia esistenza? Mi lascio guarire, nonostante tutte le resistenze che provo, come il malato del vangelo?
C'è un canto che piace ai giovani e che mi auguro che entri dentro al cuore, per una vera esperienza di rapporto personale con Gesù, il Signore. Alcune di quelle parole esprimono il desiderio e la gioia di tutto questo: “Tu, solo tu, solo Tu sei il mio Maestro, insegnami ad amare come hai fatto tu con me; se lo vuoi, io lo grido a tutto il mondo che Tu sei: l'unico Maestro sei per noi!”