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TESTO Venite e vedrete

don Roberto Seregni   Home Page

II Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (17/01/2021)

Vangelo: Gv 1,35-42 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 1,35-42

35Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli 36e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». 37E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. 38Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa Maestro –, dove dimori?». 39Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.

40Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. 41Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – 42e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.

La liturgia ci fa iniziare questo tempo ordinario con un bellissimo testo del Vangelo di Giovanni. Tra le righe possiamo gustare la freschezza dell'inizio, la passione del primo sguardo, l'energia delle prime parole scambiate con il maestro. Sembra che tutto succeda per caso, ma sappiamo bene che non è cosí. Nel Vangelo, e nella vita, le apparenti casualità ci fanno scoprire che ci sono cose che scappano dalle nostre mani, che sfuggono dal rigido controllo dei nostri progetti. Le cose di Dio semplicemente accadono e non bisogna lasciarsele scappare.

In questi anni di missione in Perú, ho imparato dai poveri a riconoscere il passaggio di Dio nella mia vita. Le persone piú semplici mi hanno insegnato, e mi stanno insegnando, a riconoscere il sussurro leggero dello Spirito che entra nella nostra vita con appassionata delicatezza.

I primi discepoli chiedono: “Dove dimori?”. Dovranno lasciarsi masticare dalla vita, fare i conti con la loro debolezza e i loro tradimenti, ma alla fine scopriranno che il Signore abita dove lo si lascia entrare.

Sta bussando, non lasciartelo scappare!

Vorrei concludere questa breve riflessione ricordando le parole di Gesù: “Venite e vedrete”. È un invito a condividere la vita, a camminare insieme, a cambiare lo sguardo sulle cose, sulle persone e sul mondo. È interessante sottolineare che Gesù non fa un esame per qualificare la preparazione umana, spirituale e telologica dei due giovani che lo stanno tampinando. Semplicemente li invita a stare con lui. Non li misura, non li mette alla prova, non indaga. Li invita a condividere la sua vita. Punto.

È bello anche sottolineare che il secondo verbo è al futuro: “venite e vedrete”. Il cammino inizia ora, ma c'è bisogno di tempo per scoprire il mistero della sua persona. Bisogna avere pazienza e il coraggio di lasciarsi mettere a nudo dalla sua parola. Bisogna saper ascoltare, condividere e camminare, e tutte le volte che si pensa di aver capito qualcosa, è il momento per ricominciare da capo.

un abbraccio
don Roberto

 

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