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TESTO Una fede viva si nutre di parole e gesti significativi

Michele Antonio Corona

Maria Santissima Madre di Dio (01/01/2021)

Vangelo: Lc 2,16-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 2,16-21

In quel tempo, [i pastori] 16andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.

21Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

Iniziamo il nuovo anno con Maria e con lo sguardo su di lei.
Sappiamo bene e siamo coscienti quanto gli occhi siano importanti per la nostra vita e in questo tempo intriso di immagini e, troppo spesso, di immagine.
La liturgia della Parola presenta in modo delicato e rispettoso la figura della madre di fianco a Giuseppe e in diretto riferimento al Figlio. Maria non è idolatrata né si erge da sola, ma è madre e moglie, oltre che discepola.
La pagina del vangelo di Luca presenta i pastori che vanno a trovare il bambino senza indugio.
Un'espressione molto bella che sottolinea l'impeto di questa categoria impura e rifiutata di persone che vivevano ai margini della società. Non sarebbe esagerato chiamarli poco di buono, poiché l'idea generale era questa. Esistevano stereotipi simili a quelli che noi per troppo tempo - speriamo di averli fugati - abbiamo utilizzato per gli zingari. Sembrava che ci dovessimo difendere fin dal vederli. Qui invece i pastori si recano alla grotta di corsa compiendo il cammino del discepolo: vedono e riferiscono, contemplano e annunciano, osservano e divulgano la notizia. È proprio quello sguardo sul bambino e sui suoi genitori che genera meraviglia e induce tutti allo stupore.
Ancora una volta, Dio sceglie testimoni non credibili, ma credenti. I pastori non potevano avere diritto di testimoniare in tribunale o durante una causa ordinaria, proprio perché non possono essere credibili per la società. Stessa cosa che succederà alla risurrezione con le donne. Eppure, saranno proprio loro a dire, vedere e far udire.
Maria, dal canto suo, vede e ascolta. Non parla in questa pagina - lo farà davvero pochissime volte nel vangelo - ma compie ciò che la contraddistingue: medita nel cuore (che è la sede della progettualità di vita) e custodisce parole ed eventi. Guardare Maria significa accogliere questa sua disponibilità a farsi inondare totalmente dalla Parola. Non solo durante le parole dell'angelo a Nazareth, ma anche di fronte alla mangiatoia, nel tempio con Simeone, nella vita di tutti i giorni.
Iniziamo l'anno con l'esortazione a custodire e meditare. Maria ci aiuta a capire che ogni parola e ogni gesto, ogni vicenda di vita e ogni incontro parla di Dio alla nostra vita.
Con questa fede in un Dio che comunica continuamente con noi la prima lettura - tratta dall'austero libro dei Numeri - ci apre alla dimensione del bene-dire, cioè del dire bene. Quando si riconosce l'attenzione dell'altro, la sua premura e si cerca la sua azione in ogni luogo e in ogni tempo, si può benedire, si deve benedire. Francesco d'Assisi accolse questa benedizione fino a farla diventare la parola donata a uno dei suoi frati più cari: Leone.
La meraviglia delle persone che ascoltarono i pastori, diventa la nostra e ci viene posta sulle labbra dalla preghiera di colletta prima delle letture: Signore, fa' che sperimentiamo l'intercessione di Maria, per mezzo della quale abbiamo ricevuto l'autore della vita. Pertanto, davanti alle questioni dell'esistenza - quante ne abbiamo sperimentato in questo ultimo anno - siamo chiamati a stupirci della presenza costante di Dio che si fa trovare spesso nel segno di un bambino adagiato nella mangiatoia e custodito da una semplice coppia di sposi.

 

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