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TESTO Un nuovo anno nel segno della speranza con l'aiuto della Madre del Signore

padre Antonio Rungi

Maria Santissima Madre di Dio (01/01/2021)

Vangelo: Lc 2,16-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 2,16-21

In quel tempo, [i pastori] 16andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.

21Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

Il nuovo anno si apre con la celebrazione in onore della Madonna, sotto il titolo di Maria, Madre di Dio, primo dogma mariano della storia.
La chiesa affida quindi alla Madonna l'inizio dell'anno e celebra Maria come Madre del Signore, in quanto il nuovo anno è un nuovo tempo che Dio dona all'umanità e alla stessa creazione, che ha avuto un origine ed avrà un termine.
E' anche oggi la giornata dedicata alla pace e Maria viene indicata come Regina della Pace, perché è Madre del Principe della Pace, che è Gesù Cristo.

San Paolo Apostolo nella seconda lettura di oggi, tratta dalla lettera ai Galati, ci introduce alla comprensione del mistero della salvezza: “Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l'adozione a figli. E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: Abbà! Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio”.
Le premesse ci sono tutte da un punto di vista biblico e dottrinale per comprendere il senso di questa nascita e la missione di questa particolare “donna” che è la Beata Vergine Maria, dalla quale è nato il Salvatore.

Ad una settimana esatta dal Natale, ritorna a consolarci il testo del vangelo di Luca del giorno stesso di Natale, nel quale leggiamo che i pastori andarono, senza indugio, alla grotta, richiamati dal canto degli angeli e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
I pastori così diventano i primi messaggeri della nascita dell'atteso messia e con la loro semplice testimonianza di vita e di parola riescono a far stupire le persone che li ascoltavano in merito a quanto da essi veduto.
Svolto il ruolo di missionari del Natale da parte dei pastori, entra in gioco, nello scenario della natività, “Maria” la Madre di Gesù, la quale sentendo quello che dicevano del suo bambino, si conservava tutte quelle cose, meditandole nel suo cuore. Maria conserva e medita, Maria ci invita a conservare le cose belle e a meditarle per crescere in santità.
Dopo aver espletato il compito di informatori, “i pastori se ne tornarono alle loro attività, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro”.
Nei versetti successivi del brano lucano, passiamo direttamente al momento della circoncisione.
Infatti, quando furono compiuti gli otto giorni prescritti, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima che fosse concepito nel grembo”.
In questo brano del vangelo, Maria è già all'opera, insieme a Giuseppe, per far conoscere Gesù, seguendo l'iter normale di ogni bambino israelita, rispettando le leggi prescritte.
Non si dissociamo dalle norme, ma seguono passo passo ciò che è prescritto per loro e per il bambino.
A conferma che Maria e Giuseppe davvero sono a servizio del Figlio di Dio, perché Egli venga ad inserirsi tra la sua gente nel modo più normale possibile, come ci fa intendere il brano del Vangelo di Luca.
Ecco perché la liturgia inneggia a Maria con queste parole: “Salve, Madre santa: tu hai dato alla luce il Re che governa il cielo e la terra per i secoli in eterno”.

Il primo giorno dell'anno non è solo la festa del tempo che ricomincia ad essere contato più consistente da un punto di vista numerico o la festa della Madre del Signore, è anche il giorno in cui tutti ci immergiamo nel mistero della nascita del Salvatore e facciamo nostra questa preghiera della liturgia odierna: “Oggi la luce splenderà su di noi: è nato per noi il Signore. Il suo nome sarà: Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace. Il suo regno non avrà fine. (Cfr. Is 9,1.5; Lc 1,33).
Gesù è il Principe della pace e nel giorno in cui preghiamo in modo speciale per la pace, ci responsabilizziamo verso di essa, diventando operatori di pace in tutti i luoghi in cui viviamo ed operiamo.
Giustamente la parola di Dio, ci ricorda, nel libro dell'Esodo, che il Signore parlò a Mosè e gli disse: «Rivolgiti ad Aronne e ai suoi figli con lo stesso testo di benedizione dettato da Dio: “Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”.
Lo slogan del nuovo anno è fissato in questa benedizione comunicata direttamente da Dio a Mosé e quindi con maggiore peso e valore, come la preghiera del Padre Nostro che Gesù stesso ha insegnato agli apostoli e noi abbiamo accolto. Ed oggi che ci troviamo a fronteggiare un'epidemia colossale ci siano di conforto proprie quelle parole di benedizione e soprattutto la preghiera del Pater noster: Signore non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male.

Il 2021 sia questo anno di liberazione non solo dal male della pandemia da coronavirus, ma anche da ogni male morale e spirituale, perché solo così possiamo sperare in una vita davvero migliore e pacifica con la protezione della Beata Vergine Maria, Madre di Dio e di San Giuseppe, patrono universale della Chiesa, al quale è dedicato questo anno 2021 insieme alla famiglia.

 

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