TESTO La forza della debolezza
don Domenico Bruno annunciatedaitetti
Natale del Signore - Messa del Giorno (25/12/2020)
Vangelo: Gv 1,1-18
1In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
2Egli era, in principio, presso Dio:
3tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
4In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
5la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
6Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
7Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
8Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
9Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
10Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
11Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
12A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
13i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
14E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
15Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
16Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
17Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
18Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.
Quest'anno avremo la percezione di essere più tristi e impauriti, di non poter essere liberi... ma saranno tutte percezioni. Questo Natale, infatti, ci ricorda che la Luce della Speranza viene ad illuminare la nostra vita.
Saremo noi a scegliere se lasciarci terrorizzare dalle ombre o credere nella speranza della lampada.
Vivere senza luce non è possibile, vivere nell'angoscia non è vivere. Il fatto che quest'anno possiamo ancora celebrare il Natale è una grazia non da poco. Dobbiamo solo scegliere come viverlo.
Magari possiamo guardare in modo nuovo il Bambino del presepe che quest'anno è spogliato del romanticismo che sempre lo caratterizzava.
Ma possiamo osservarlo nella sua fragilità, nella sua piccolezza... la stessa che ci siamo accorti di avere in comune con lui “grazie” a questa pandemia.
Gesù Bambino è fragile e indifeso. Proprio come ci sentiamo noi. La sua forza nasce dal fatto di sapere di essere figlio di Dio, e di sentirsi sotto la sua potente mano. Se non dimentichiamo di essere figli di Dio anche noi, allora, potremmo vivere con la stessa perseveranza e la stessa Speranza.
Dio ha scelto di manifestarsi a me come bambino debole, inerme, vulnerabile che necessita di qualcuno che se ne prenda cura. Se Dio non si è vergognato di farsi vedere così, perché dovrei vergognarmi io della mia debolezza? Perché dovrei temere di chiedere al Padre di perdersi cura di me?
Buon Natale di Luce e di Speranza a tutti...
Don Domenico
Ricevi ogni giorno il commento direttamente sul tuo telefono: unisciti al canale Telegram @annunciatedaitetti
Resta aggiornato col sito: annunciatedaitetti.it
Iscriviti anche al canale YouTube