TESTO Cristo regna implodendo
don Domenico Bruno annunciatedaitetti
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XXXIV Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) - Cristo Re (22/11/2020)
Vangelo: Mt 25,31-46
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «31Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. 32Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, 33e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. 34Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, 35perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, 36nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. 37Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? 38Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? 39Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. 40E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. 41Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, 42perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, 43ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. 44Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. 45Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. 46E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».
La regalità di Gesù è diversa dal modo di regnare dei potenti della terra. Le letture di questo giorno ci confermano più volte che Dio sottomette tutto a Gesù il quale cerca di tenere con sé coloro che gli sono stati affidati (cfr Ez 34,11-12.15-17) e poi, dice Paolo, alla fine dei tempi consegnerà tutto al Padre (cfr 1Cor 15,20-26.28) e lui stesso si rimetterà nelle mani del Padre suo.
Il regno Dio, cioè imploderà, tornerà all'unica essenza. Questo significa che se la creazione è esplosione, dilagazione del Regno di Dio e sua manifestazione, con Gesù Cristo, e fino alla fine dei tempi, è in continua dilatazione. Quindi alla fine dei tempi il Re non esploderà per mostrarsi, anzi, riassumerà tutto fino a tornare all'essenziale, perché tutto ciò che c'era da vedere di Dio lo avremo già conosciuto.
Gesù è un re che non vuole sottomettere per tenere lontano da sé, non ritiene che siamo diversi da lui, anzi, vuole tenerci con sé. Il suo modo di regnare è del tutto differente dal nostro: mentre i governanti della terra si preoccupano di dare ai sudditi il necessario per vivere e per non essere infastiditi, Gesù si preoccupa invece che tutto il suo gregge, i giusti (cfr Mt 25,31-46), si raduni nel regno di Dio e condivida tutto ciò che a Dio appartiene.
Il gregge può essere di pecore che si fidano e seguono il pastore o di capre che vagano senza orientamento e rifiutano una guida. Tu cosa vuoi essere?
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