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TESTO Commento su Matteo 3,1-12

don Michele Cerutti

II domenica T. Avvento (Anno B) (22/11/2020)

Vangelo: Mt 3,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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1In quei giorni venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea 2dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!».

3Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaia quando disse:

Voce di uno che grida nel deserto:

Preparate la via del Signore,

raddrizzate i suoi sentieri!

4E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico.

5Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui 6e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.

7Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? 8Fate dunque un frutto degno della conversione, 9e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. 10Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. 11Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. 12Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».

Il cammino d'Avvento prosegue e fa una tappa nel deserto. Pensiamo a quanti brani biblici ci parlano di questo luogo. Nel deserto il popolo è chiamato a peregrinare dall'Egitto per entrare nella terra promessa. Qui Israele sperimenta la vicinanza di Dio e anche le sue correzioni. Luogo in cui, come dice Osea, l'uomo viene attirato da Dio stesso per sperimentare la forte intimità. Gesù stesso inizierà la sua missione dopo essere stato per 40 giorni nel deserto per trovare quella unità con il Padre vincendo le tentazioni del demonio.
In questo luogo inospitale troviamo un personaggio particolare Giovanni il Battista, che caratterizza sempre il cammino d'Avvento. Giovanni era soprannominato Battista e la sua predicazione si rivolgeva essenzialmente ai Giudei, avendo un grande seguito di popolo e invitandoli alla conversione e praticando il rito del battesimo.
Per questa sua ascesi rigorosa che possiamo desumere dai Vangeli si ipotizza che Giovanni fosse stato educato all'interno della comunità essena, il cui centro spirituale era il monastero di Qumran, che si trova nel deserto della Giudea. Probabilmente in età adulta si è avvicinato a questa comunità, portando dietro sé il retroterra religioso appreso in casa dal padre Zaccaria, sacerdote del Tempio. I membri erano caratterizzati da una forte attesa escatologica e vivevano ai margini della società ebraica del tempo.
Questa figura ci richiama alla conversione fatta da un recupero forte dell'essenzialità. Ci viene detto del suo strano modo di abbigliarsi e di cibarsi, ma quello che ci è chiesto di comprendere, al di là del folclore della descrizione, è proprio questa capacità di vivere quello che lui stesso predica. Vi sono gli eccessi inevitabili dell'intransigente che rischia di vedere il rapporto con Dio con pochi spazi di misericordia e tanto senso di giustizia. I versetti finali risentono di questo tipo di impostazione.
Il Battista lo sappiamo tutti proprio di fronte alla novità di Gesù rimane un poco scosso, tanto che quando finirà in prigione, per ordine di Erode, domanderà tramite i discepoli: Ma sei tu quello che deve venire o ne dobbiamo aspettare un altro? Dal Battista, tuttavia, impariamo questo recuperare l'essenzialità della nostra vita oggi più che mai ne abbiamo bisogno per vivere in maniera più libera i nostri rapporti. Poco interessato del giudizio degli uomini vive il suo servizio sapendo che i potenti del tempo non lo sopportano anzi lo vogliono soffocare. Non è uomo alla ricerca dell'applauso facile è più propenso alla critica.
Il Signore ancora oggi manda a noi uomini come il Battista per aprirci la strada della conversione pensiamo al Santo Padre Papa Francesco. Anch'egli ci conduce all'essenzialità della proposta cristiana chiedendo di aumentare la misericordia tra di noi molto spesso non capito perché l'invito a preparare la strada non è mai semplice richiede fatica e impegno.
Facciamo risuonare questo forte questo invito alla conversione in questa settimana mettendo in gioco tutto ciò che siamo chiamati a mettere in circolazione perché il nostro camminare verso Gesù sia più autentico.
Riscopriamo la Parola di Dio che penetra nelle profondità e ci cambia, riscopriamo la carità nei contesti in cui viviamo, riscopriamo i sacramenti della Riconciliazione e della comunione e infine la preghiera nella propria famiglia per vivere la Chiesa ogni giorno.
Buon cammino d'Avvento.

 

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