TESTO Commento su Giovanni 2,13-22
don Giampaolo Centofanti Commento al Vangelo
Dedicazione della Basilica Lateranense (09/11/2020)
Vangelo: Gv 2,13-22
13Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. 14Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. 15Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, 16e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». 17I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà.
18Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». 19Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». 20Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». 21Ma egli parlava del tempio del suo corpo. 22Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
Un certo moralismo può aver letto solo il distruggete nelle parole di Gesù ma Egli nel testo greco sembra dire sciogliete. Ossia aprite questo tempio alla grazia, lasciandolo libero da tante volontarie e interessate chiusure. Come si vede in questo episodio. Luo in greco può significare forse prima di tutto sciogliere, poi anche distruggere. Gesù viene a salvare il Tempio.