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TESTO Commento su Luca 13,1-9

Paolo Curtaz   Ti racconto la Parola

Sabato della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (25/10/2003)

Vangelo: Lc 13,1-9 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 13,1-9

1In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. 2Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? 3No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. 4O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? 5No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».

6Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. 7Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Taglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. 8Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. 9Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

Gesù prende un fatto di cronaca dei suoi giorni – il crollo di una torre e la repressione violenta di una sommossa – per darci una lezione di storia. Spesse volte immaginiamo Dio come un interventista nelle cose della vita, anzi spesse volte siamo proprio noi a reclamare un qualche intervento per risolvere delle situazioni. Il destino dell'uomo viene spontaneamente riletto alla luce della teroia della retribuzione: se pecco vengo punito. Ce n'è voluto di tempo e di esperienza – da Giobbe a Gesù – per slegare definitivamente questa accoppiata: la malattia e la disgrazia non è mai una punizione, ma Dio sta dalla parte di chi soffre, di chi viene spazzato vua, come in questo caso, dall'imperizia di un ingegnere o dalla folle determinazione di un potente. Anche se la mia vita attraversa un momento salato e difficile, non è necessariamente un intervento di Dio per punirmi o farmi capire chissà quale lezione. Però, dice il Signore, se la tua vita non si apre ad una visione della vita di fede, se non scopri che Dio ti ama, questa sì è una iattura, la peggiore. Sappiamo vivere delle fatiche e delle gioie della vita da adulti, senza incolparne Dio e sappiamo investire bene la nostra giornata di lavoro.

Converti il nostro cuore, Dio paziente.

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