TESTO Commento su Giovanni 6,37-40
don Giampaolo Centofanti Commento al Vangelo
Commemorazione di Tutti i Fedeli Defunti (Messa I) (02/11/2020)
Vangelo: Gv 6,37-40
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«37Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, 38perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 39E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. 40Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
Questo brano inizia con l'affermazione di Gesù di essere il pane della vita. Sembra che l'evangelista cerchi di riportare il più fedelmente possibile le parole e i gesti del Maestro anche se potevano risultare ostici ai discepoli. Loro nutrivano per l'eucaristia una venerazione che poteva sotto certi aspetti stridere con l'accoglienza anche eucaristica senza limiti che il Figlio dell'uomo sembra qui manifestare. Nella sua prima lettera Giovanni scriverà che Dio è più grande del nostro cuore (1 Gv 3, 20).