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TESTO Commento Luca 11,15-26

Paolo Curtaz  

Venerdì della XXVII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (10/10/2003)

Vangelo: Lc 11,15-26 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 11,15-26

15Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». 16Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. 17Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. 18Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. 19Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. 20Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.

21Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. 22Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. 23Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde.

24Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. 25Venuto, la trova spazzata e adorna. 26Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima».

Una regola banale, nella vita spirituale, sconosciuta ai più; d'altronde come biasimarli? Oggi si parla dell'avversario (è il nome che usa Gesù: lo trovo splendido! Un avversario si può battere!) e della lotta che possiamo trovarci a combattere. Succede, l'hai già vissuto amico in ascolto: periodi bui: Dio non si sente, tutto va storto, sembra proprio che il destino si accanisca contro di te. E' il momento della prova: tutto sommato il tuo cuore ha conosciuto Dio, non stai percorrendo strade che ti portano lontano da lui o da te stesso eppure... L'avversario agisce e agisce proprio quando le cose sembrano andare bene; perciò Gesù ammonisce i suoi a non cercare situazioni improbabili di perfezione cristiana. Mi spiego: la stragrande maggioranza delle persone che ho confessato - credo succeda anche a voi amici preti! - si lamenta del fatto di commettere sempre - più o meno - gli stessi peccati. Come a dire: il mio sogno sarebbe arrivare davanti al confessore, sorridere e dire: tutto bene, nessun peccato! No, amici, no: alle volte è bene restare consapevoli della propria fragilità per non correre il rischio di essere travolti come l'uomo della parabola. Va bene così, allora, concetriamo piuttosto il nostro sguardo sulla tenerezza di Dio che non sulla nostra ansia di miglioramento, guardiamo a Lui e non a noi!

Ci spaventa, Signore, la parte oscura di noi, il peccato, l'autolesionismo, l'egoismo. Eppure tu, Dio paziente, ci chiedi di accettare con realismo i nostri limiti, mettendoli nelle tue mani. Aiutaci a fissare lo sguardo più sul tuo perdono che sul nostro peccato, Dio paziente e misericordioso.

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