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TESTO Commento su Luca 11,5-13

Paolo Curtaz   Ti racconto la Parola

Giovedì della XXVII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (09/10/2003)

Vangelo: Lc 11,5-13 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 11,5-13

5Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, 6perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, 7e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, 8vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.

9Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. 10Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. 11Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? 12O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? 13Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

Ieri gli apostoli hanno chiesto al Signore di insegnar loro a pregare, e così è avvenuto. Luca – però – si preoccupa di approfondire il tema della preghiera, cerca di spiegare a sé e ai suoi discepoli quali siano le caratteristiche della preghiera cristiana. Luca dice: Dio ti ascolta, sempre, fidati. E' un padre colui che ti ascolta, non un despota e ad un Padre ti devi rivolgere, con tutta sincerità e serenità. E qui iniziano i probleami: non sempre veniamo ascoltati, alle volte sembra proprio che Dio sia sordo, che non intervenga. Com'è, allora? Se Dio è un Padre che non si sogna di dare un serpente al figlio che gli chiede un uovo, le ragioni sono diverse: forse non sto chiedendo ad un Padre, ma a un assicuratore, una specie di potente che tento di convincere – bontà mia – a fare la mia volontà. Anzi, forse mi indispettisco e accuso Dio di essere distratto, di non accogliere la mia preghiera e questo è un atteggiamento radicalmente sbagliato: non vengo ascoltato perché non al Dio di Gesù Cristo rivolgo la mia preghiera; oppure la mia preghiera non è sufficientemente insistente o – ancora – ciò che chiedo non è necessariamente il mio bene; forse lo precepisco come tale, in maniera immediata, ma Dio sa di cosa veramente ho bisogno. Infine alle volte Dio tarda a rispondere perché il mio desiderio di accogliere ciò che ho chiesto maturi nel mio cuore...

Insistiamo, allora, nella preghiera al Padre, anche se un giorno dovremo dire: non ho ottenuto nulla di ciò che ho chiesto, ma tutto ciò che desideravo.<

La nostra, Signore, sia sempre una preghiera rivolta ad un padre buono che sa di cosa hanno bisogno i propri figli, Dio benedetto nei secoli!

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