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TESTO Commento su Zc 2,9

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Sabato della XXV settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (24/09/2005)

Brano biblico: Zc 2,9 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 9,43-45

43E tutti restavano stupiti di fronte alla grandezza di Dio.

Mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, disse ai suoi discepoli: 44«Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini». 45Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.

Dalla Parola del giorno

Io stesso le farò da muro di fuoco all'intorno e sarò una gloria in mezzo ad essa.

Come vivere questa Parola?

Israele, reduce dall'esilio, vive la dura esperienza della ricostruzione. I popoli vicini ostacolano pesantemente il lavoro, le risorse economiche scarseggiano, la città è esposta ad ogni sopruso. Chi era tornato pieno di progetti e di entusiasmo comincia a tentennare. Fa capolino lo scoraggiamento e trionfa l'individualismo. Ognuno cerca di assicurarsi il suo piccolo spazio vitale e finisce con l'ignorare il più ampio progetto nazionale. Ma ecco la voce del profeta levarsi autorevole e incoraggiante: Perché abbattersi? Di chi temere? Dio stesso si assume l'incarico di proteggere e difendere la città. Egli sarà per essa come una cinta di fuoco impenetrabile e da essa si irradierà la gloria dell'Altissimo. Israele, questo minuscolo popolo facile preda dei potenti, è depositario di una promessa divina che è per tutte le genti: Dio ha cura dei suoi fedeli. Li circonda col fuoco vivo dello Spirito, li sostiene con la sua presenza, facendosi loro compagno di viaggio nel cammino. Certo, non è lì a rimuovere tutti gli ostacoli, ma dona la forza per superarli. È un Dio fedele, ma non il Dio del disimpegno. Sulla sua Parola si fonda la speranza cristiana che è certezza. Un trampolino di lancio che permette di immergersi responsabilmente nella realtà, senza lasciarsene sopraffare, ma vivendola da protagonisti impegnati a promuovere l'affrancamento dell'uomo da ogni forma di schiavitù.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, prenderò atto dell'urgenza di impegnarmi, come cristiano, nell'opera di "ricostruzione" della nostra società, cominciando dalla mia persona, dalla mia famiglia/comunità, dall'ambiente di lavoro.... Mi chiederò: quale il mio ruolo?

Alimenta in me, Signore, una speranza viva che mi renda audace senza presunzione, capace di discernere il bene dal male anche a costo di andare contro corrente, pronto ad impegnarmi più che a giudicare e a condannare.

La voce di una carmelitana

Quando tutto sembra oscuro, Gesù può far guizzare la luce! E quando tutto sembra insormontabile Gesù può appianare! Una sola cosa è necessaria: fidarsi di Gesù-Amore, che non lascia mai di soccorrere anche quando sembra tutto perduto.
Beata Madre Maria Candida dell'Eucaristia

 

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