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TESTO Amare è una scelta

padre Paul Devreux

XXVI Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (27/09/2020)

Vangelo: Mt 21,28-32 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: 28«Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. 29Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. 30Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. 31Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. 32Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli.

“In quel tempo”. Gesù è entrato trionfalmente a Gerusalemme, ha cacciato i mercanti dal Tempio e ormai è in aperto conflitto con le autorità.

“Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli.”
I dotti capiscono subito che sta parlando di Dio, il quale ha un unico figlio, Israele. Chi è il secondo? Sta stuzzicando la loro curiosità.

“Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va' a lavorare nella vigna”.
Siamo sempre nel tema della vigna, come la settimana scorsa, dove abbiamo visto che il Padre considera privilegiato chi ci lavora. Oggi però parla direttamente ai suoi figli, agli eredi. E' un invito a condividere con loro tutto quello che ha. Per il figlio è un onore, ma significa anche smettere di vivere da spensierato, da mantenuto.

“Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”.
E' un figlio intelligente e onesto, e ha capito che si tratta di assumersi delle responsabilità e di faticare.

“ Ma poi si pentì e vi andò”.
Cosa è successo? Non lo sappiamo, ma io nei suoi panni che ragionamenti potrei fare per arrivarci? Forse mi pento di aver dato un dispiacere a un Padre che visibilmente mi vuole bene, oppure mi rendo conto che mi sta dando l'opportunità di crescere e di fare una vita più costruttiva. Certamente è un invito ad amare dando la vita per qualcosa o qualcuno.
Questo mi fa capire una cosa molto importante: Amare come Gesù ci ha amati non è un sentimento che nasce spontaneo, ma è una scelta da fare e rifare ogni giorno. Se non capisco questo, se faccio solo quello che mi va, sarò sempre inaffidabile, come è inaffidabile il cuore. Amare è un cammino bello, ma pieno di croci, di difficoltà.

“Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò”.
Questo vuole piacere al Padre, ma non fa sul serio. E' come quando io vado a messa e faccio tanti bei propositi, ma quando poi esco il Signore lo lascio in chiesa.

“Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E io chi sono?

“A questo punto Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».
Abbiamo sentito la settimana scorsa che gli ultimi saranno i primi, adesso ci passano avanti anche i delinquenti! Perché?
I delinquenti sono delinquenti, non ci sbagliamo, ma hanno un privilegio: sanno di esserlo, di non meritare nulla se non biasimo e condanna. Mentre i “capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo” sono brave persone, come noi, ma, (attenzione: la verità viene sempre dopo il ma) sono chiusi alla novità. Per loro va tutto bene cosi, e fanno già abbastanza per meritarsi il paradiso e la stima del Padre.
Il delinquente, se sente l'invito del Padre, si meraviglia e intuisce che gli si sta proponendo una cosa completamente nuova. Il Vangelo è sempre una novità, per questo è bello ascoltare l'invito del Padre, ogni mattino.
Buona domenica.

 

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