TESTO Io sono la via, la verità e la vita - funerale in prossimità del Natale
don Mauro Manzoni Grafica pastorale
Vangelo: Gv 14,6
Di fronte al mistero della morte, ogni parola che possiamo pronunciare sembra, e forse lo è realmente, inutile. Sarebbe opportuno invece rimanere in silenzio, con le lacrime agli occhi ed una profonda pena nel cuore. E' l'atteggiamento umano, questo, più naturale e spontaneo, se di spontaneità si può parlare in questi momenti. Ma tutto si ridurrebbe lì, in un pianto e in un dolore, più o meno lungo nel tempo, più o meno carico di intensità.
C'è qualcosa, invece, qui, in questa nostra comunità ed in questo luogo. Qualcosa nella nostra fede che non fa assolutamente scomparire il dolore o cancellare il pianto, ma contribuisce fortemente a dare un senso alla tristezza dell'abbandono, nonché al vuoto del distacco. E il periodo che stiamo vivendo in questi giorni, il Natale ormai alle porte, lo sottolinea ancor di più e ancor di più lo fa penetrare nella nostra anima.
Qui vicino, nell'altra stanza, avete predisposto il Presepio. Là c'è una grotta con una nascita. Qui, una bara. Agli occhi umani di noi tutti sembra una grossa contraddizione, un qualcosa che si esclude a vicenda. Là inizia la vita, qui, questa vita, sembra finire e concludersi in un nulla.
N. non la pensava così. Tutt'altro. La sua fede ha sorpassato tutte le nostre parole, tutti i nostri gesti, i nostri stessi pensieri. E' andata al di là dello stesso dolore dei suoi cari. Una fede profonda, umana, discreta, ma nello stesso tempo incrollabile e intoccabile. La nostra N. credeva veramente che la morte e soprattutto questa sua morte, non è la fine di tutto o di una parte, ma è un inizio. Conte l'amore dei suoi cari e l'affetto di noi tutti non termina qui, su questa bara.
Gesù ha detto: "Io sono la vita". E la vita è respiro, la vita è amore, la vita è vivere insieme. E noi, essendo in Cristo, siamo e saremo tutto questo, al di là della morte. "E questa vita> - continua Gesù - l'avrà chi crede in me".
Vita e fede: due cose inseparabili tra loro. Vita e fede, che riconosciamo unite nella nostra sorella N.. Proprio questa nostra sorella che ci dice, con la sua vita e la sua fede, che questa non è solo la bara di un defunto, ma la culla di una nascita. La nascita in Cristo, per l'eternità.